Oggi 28 Marzo 2021 cade il 76° anniversario della morte di “Silva”, Francesco Zaltron di Marano Vicentino (1920-1945), comandante partigiano, Medaglia d’Oro al valor militare. A ricordo di Silva e dei partigiani della Valle delle Lore e di Lozzo Atestino, Martiri della Resistenza

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un momento della commemorazione con la partecipazione dei Sindaci di Lugo di Vicenza, Marano Vicentino e Lozzo Atestino, i Sindaci dei Consigli comunali dei ragazzi di Lugo-Calvene e Marano, rappresentanti ANPI e AVL

L’intervento di Davide Brazzale il Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di Lugo e Calvene:
Vorrei ringraziare per l’opportunità che mi è stata data nel partecipare a questo evento. Proprio in questo momento a scuola stiamo studiando il fascismo e la Resistenza. Mi sono documentato un po’ leggendo alcune parti del libro “Il comandante Silva l’ardimento e il sacrificio” di Liverio Carollo. Grazie a questo libro ho capito quanto Calvene e Lugo siano stati fulcro della Resistenza.
Non è più la storia dei libri, ma quella del mio territorio.
Ad esempio ho scoperto che Silva, ferito, trovò rifugio in contrada Campanella a 100 metri da casa mia. E la casa dove fu catturato Silva è nella contrada dove abitava la mia bisnonna Maria.
Credo che adesso, ogni volta che passerò per quei posti penserò alle battaglie e alle persone che hanno perso la vita per gli ideali di tolleranza, di pace, di giustizia sociale e per un’Italia più libera.
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Per l’occasione consigliamo il libro, recentemente pubblicato, “Il comandante Silva, l’ardimento e il sacrificio” di Liverio Carollo, che presentiamo qui brevemente con le parole dell’autore.

Il libro vuole commemorare la figura del partigiano Silva, Francesco Zaltron di Marano Vicentino, classe 1920, ucciso il 28 marzo 1945 tra le valli di Mortisa dai nazifascisti. La pubblicazione si divide in tre parti: nella prima parte si traccia “un profilo del comandante” della Brigata Mazzini “partendo dalla sua formazione fino alle azioni e ai colpi di mano che realizzò con il suo battaglione di montagna, per giungere ai giorni della battaglia di Granezza e poi alla sua tragica morte avvenuta tra le valli di Mortisa di Lugo di Vicenza.” La seconda parte presenta le lettere inviate da Silva ai familiari. Nella terza parte è invece presentato e descritto l’itinerario (segnalato) “L’ultimo viaggio di Silva”, che accompagna il lettore sugli ultimi passi del comandante Silva prima della sua uccisione. Un itinerario che vuole essere “un pellegrinaggio civile sui luoghi dove un giovane ha sacrificato se stesso perché tutti noi vivessimo in una società migliore”; una testimonianza della Resistenza, che non deve essere dimenticata e i cui ideali di libertà, pace, giustizia, tolleranza, vengano recepiti da tanti giovani e non solo. Come ricorda l’autore Liverio Carollo “solo la memoria può contribuire al ricordo. E la memoria può essere una lapide, un libro, una camminata suoi luoghi della lotta; la memoria ha il potere di stimolarci, di tenerci vigili, sulla breccia e di trasmettere i valori nei quali crediamo.”

L’itinerario “L’ultimo viaggio di Silva” parte da Piazza Resistenza di Calvene e sale verso la frazione Monte per la “strada vecia”, ovvero l’antica strada che collegava il centro del paese con Casa Corona e il Monte, attraversando la Val Porca, poi lentamente abbandonata in seguito alla costruzione della cosiddetta “Strada della Salvezza” (1916/1917 – una lapide commemorativa ne ricorda la costruzione proprio sul “ponte de Piaréla”). Dalla località Monte l’itinerario prosegue per contrada Murari, scende al Malleo e poi ai Gramoli, contrada ormai abbandonata, per poi ritornare al punto di partenza. L’itinerario è segnato e lungo il percorso sono presenti pannelli informativi, il tratto in salita corrisponde al sentiero CAI n. 697.
