Sito Ufficiale del Gruppo Consiliare "Vivere Calvene" (Giugno 2019 - Maggio 2024)

Mese: Luglio 2021

La Montagna di Calvene

di Antonio Dalla Stella

Dal punto di vista altimetrico Calvene è un paese un po’ speciale; si passa infatti dai 156 sul livello del mare, nel punto di confluenza del torrente Chiavona con l’Astico, ai 1.518 metri  di Cima Fonte, punto più alto della parte sud dell’Altopiano di Asiago che dà sulla pianura. 

Più di 1.300 metri di dislivello che caratterizzano aspetti ambientali diversi e interessanti.

Della parte bassa del paese, attraversata dai due corsi d’acqua Astico e Chiavona, ne parleremo in uno dei prossimi articoli dedicati a questa rubrica “Ambiente e percorsi natura”; qui parleremo della Montagna, la “Montagna di Calvene”.

Dai 607 metri s.l.m. di Località Monte, seguendo l’itinerario che arriva all’Ex Malga Cima Fonte, si incontrano luoghi di particolare interesse e bellezza sia dal punto di vista storico, panoramico, naturalistico. 

  • Località Monte di Calvene: una comunità ben radicata, forte e operosa, come sa essere la gente di montagna.

Nella contrada, tra le caratteristiche e strette vie, una targa ricorda la casa di Marcellina Brazzale, staffetta Partigiana della Brigata Mazzini; un Capitello votivo dedicato a San Rocco e, salendo un breve sentiero, la bella chiesa di San Bellino, del 1754.

Dalla contrada Monte a Costa della Mare (700 m.s.l.m.) l’ambiente, prima aspro e chiuso, si apre ora in ampi pendii, prati ben lavorati che in modo armonioso si affacciano sulla pianura.

In località Vanzo, a quota 1.004, un Capitello votivo dedicato a “Cacciatori e Volontariato” costruito anni fa dall’Associazione Cacciatori a ricordo di cari Amici.

A quota 1.068 metri, in località Cavalletto, in un’area ben conservata dai Gruppi Alpini e Protezione Civile è posta la statua della Madonna del Cavalletto.

Continuando a salire, quando la strada si apre nella vallata di Pian del Pozzo, all’altezza della “Malga Busa Fonte”,  ai 1.160 metri, un luogo dedicato al ricordo dei caduti della prima guerra mondiale:  il Cimitero Inglese del Cavalletto.

L’ambiente circostante “Malga Busa Fonte” si apre in ampi spazi a pascolo dediti all’alpeggio.

A quota 1.486 Cima del Porco luogo dell’Ex Malga di Cima Fonte: un ambiente di una bellezza unica.

Una bellezza che ho avuto il piacere di condividere più volte quando, camminando tra i pendii di Cima del Porco, ho incontrato persone che provenienti da Monte Corno avevano scelto di esplorare questa zona alla ricerca di luoghi citati nei libri, in riferimento alla prima guerra mondiale e alla posizione particolarmente panoramica del luogo.

Quì, a Cima del Porco, luogo simbolo della Montagna di Calvene, c’era una volta un pannello informativo che descriveva i luoghi di maggiore interesse che si incontravano percorrendo il “sentiero storico naturalistico”, sotto riportato; un Progetto finanziato con Fondi della Comunità Europea. Il “sentiero storico-naturalistico” completava il “sentiero dell’acquedotto” creando così un percorso ad anello molto interessante.

Particolare della Mappa con indicato il sentiero storico-naturalistico e i punti di interesse.

Questo pannello informativo installato, nel posto più importante della Montagna di Calvene, dall’Amministrazione Finozzi e stato poi tolto dall’Amministrazione Pasin senza spiegarne le motivazioni; ma su questo argomento ritorneremo con il prossimo articolo che parlerà in modo dettagliato di questa area, della sua bellezza, dei soggiorni a Malga Cima Fonte che hanno contribuito alla Formazione di intere generazioni.

Ex Malga Cima Fonte – giugno 2021

Nel punto informativo, tolto, era riportata anche questa foto che ricorda l’importanza attribuita al luogo durante il conflitto: punto strategico di Osservazione.

Altra foto d’epoca, riportata in un altro punto informativo ritrae una contraerea Italiana a Cima del Porco.

Oggi la natura è ritornata in possesso di questi luoghi; non più solo roccia ma verdi prati e fieri abeti che slanciati verso il cielo circondano la Cima. Quassù, fortunatamente, non è arrivata la furia della Tempesta Vaia e il luogo ha conservato la sua bellezza.

Di certo Cima del Porco con i suoi 1.486 metri, sia pur circondata da alti abeti rimane un Punto di Osservazione straordinario per chi desidera “Vivere la Montagna” nella sua pienezza.

Camminando da est verso ovest, nella parte alta di Cima del Porco, è possibile spaziare: a sud sulla pianura veneta, ad est sul Grappa e le Pale di San Martino, a nord sulla piramide di Cima d’Asta, ad ovest sul Gruppo del Brenta e infine il gruppo dell’Adamello con il suo imponente ghiacciaio: un VERO SPETTACOLO PER GLI APPASSIONATI DELLA MONTAGNA. 

la piramide granitica di Cima d’Asta
il Gruppo del Brenta
il Gruppo dell’Adamello

Altre EMOZIONI straordinarie regalate dalla natura passeggiando tra prati e boschi.

RISPETTO  è la parola chiave di chi va in Montagna, RISPETTO per l’AMBIENTE, la FAUNA, la FLORA e la NATURA saprà sempre restituire le sue BELLEZZE.

Un’ultima osservazione, purtroppo dolente, riguarda la presenza dei cinghiali; non solo nelle zone a pascolo o a fondovalle, ma anche quassù si incontrano zone evidenti di terreno mosso in profondità, segno del loro passaggio.

L’aumento, sempre più consistente, di questi animali stà alterando gli equilibri della montagna; è urgente attivare una soluzione a livello regionale.

Prossime pubblicazioni che troverete nel nostro sito   www.viverecalvene.it 

  • Resoconto del Consiglio comunale di Luglio
  • Un interessante articolo su Giovani (e non solo) con suggerimenti su Formazione e Ricerca Lavoro
  • Ambiente e corsi d’acqua
  • Terzo approfondimento sui Cambiamenti Climatici

Opportunità o Miopia

di Antonio Dalla Stella

L’indagine demografica aveva, ed ha, lo scopo di dare un contributo alla conoscenza dei fatti. Ciò è stato possibile grazie ad un lavoro fatto nel 1990 e ripetuto, con lo stesso metodo, qualche mese fa.

I dati che sono emersi, per chi desidera approfondirli, sono chiari e inequivocabili:

  • l’andamento della curva del numero dei residenti è preoccupante, negli ultimi anni stiamo perdendo abitanti (dai 1335 nel 2010, 1296 nel 2020)
  • lo squilibrio tra giovani e anziani diventa sempre più allarmante soprattutto guardando al futuro (siamo passati da 120 anziani ogni 100 ragazzi del 1990 ai 200 anziani ogni 100 ragazzi del 2020)
  • la diminuzione delle nascite registrata negli ultimi anni, 7 nati nel 2019, 3 nati nel 2020, e una stima di un 2021 che non si discosta molto da questi numeri, destano molta preoccupazione. 

La pubblicazione dell’indagine demografica ha sollevato, a mio avviso, commenti inopportuni.

Se anziché criticare e cercare di sminuire la ricerca fatta si facesse uno sforzo e si guardasse la realtà dei numeri, forse, qualche utile suggerimento si potrebbe trarre. 

Per esempio, in questo periodo di post pandemia c’è una inversione di tendenza, le persone preferiscono la campagna alla città, perché non pensare che Calvene potrebbe diventare un luogo di interesse?

Un paese attrattivo, con Scuola e servizi di qualità, che punta a frenare la decrescita, a invertire la rotta, a creare opportunità per i giovani e attirare nuovi nuclei familiari.

Questo si può fare con una seria e lungimirante programmazione urbanistica.

L’ultimo Piano degli Interventi (strumento base di programmazione urbanistica) risale ad aprile 2014 …… sono trascorsi 7 anni.

Il Piano degli Interventi ha una valenza quinquennale; è detto anche il “Piano del Sindaco” in quanto è lo strumento operativo base per rapportarsi con il bilancio pluriennale comunale e con il programma delle opere pubbliche.

Il Piano degli Interventi del Comune di Calvene è scaduto da tempo.

Come Gruppo consiliare “Vivere Calvene” abbiamo ricordato, più volte, l’urgenza di intervenire sulla questione, ma ogni nostra proposta, purtroppo per Calvene, non trova ascolto e il tempo passa.

A questo punto, risulta evidente dai fatti, il Piano degli Interventi non è una priorità per l’Amministrazione Pasin-Brazzale che da sette anni rivestono rispettivamente la carica di Sindaco e di Vice Sindaco.

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