di Antonio Dalla Stella
Nell’indagine Demografica, pubblicata a maggio, erano emerse le seguenti criticità:
- stiamo perdendo abitanti (dai 1335 nel 2010, 1296 nel 2020),
- lo squilibrio tra giovani e anziani stà aumentando; siamo passati da 120 anziani ogni 100 ragazzi del 1990 ai 200 anziani ogni 100 ragazzi del 2020,
- stiamo registrando una forte diminuzione delle nascite; 7 nati nel 2019, 3 nati nel 2020 e una stima di un 2021 che non si discosta molto da questi numeri.
Consci che i prossimi 2/3 anni saranno decisivi per il futuro di Calvene, il presente articolo si propone tre obiettivi:
1) un’analisi ancora più dettagliata su come si è modificata la società nel tempo,
2) un contributo alla conoscenza dei cambiamenti che ci attendono,
3) possibili azioni per invertire la rotta.
Partiamo dal primo punto: come si è modificata la società di Calvene nel tempo

La linea BLU che fotografa la situazione dei residenti per classi di età nel 1990 evidenzia una presenza sostenuta di abitanti tra i 15 e i 45 anni e una continua e progressiva diminuzione del numero dopo i 45 anni (segno della maggiore presenza di giovani rispetto a persone adulte e anziane).
La linea ROSSA che fotografa la situazione nel 2020, ha uno sviluppo completamente opposto in quanto evidenzia il basso numero di abitanti tra i 15 e i 40 anni e il sostenuto numero di persone oltre i 40 anni (segno della maggiore presenza di persone adulte rispetto ai giovani).
Che la società stesse invecchiando lo sapevamo già da tempo, ma la rappresentazione grafica della tendenza in atto forse aggiunge qualche ulteriore elemento di riflessione.
Detto questo, lasciamo il passato e proviamo a guardare al futuro.
Osserviamo attentamente l’andamento del grafico sottostante che descrive i residenti nel 2020 per classi di età (di cinque anni) per cercare di capire i cambiamenti che ci attendono.

Come si può notare, e come già rilevato, il maggior numero di persone le troviamo tra i 40 e i 75 anni, mentre è preoccupante il numero ridotto di abitanti da zero ai 40 anni.
Adottando una classificazione ormai consolidata che individua gruppi di persone nate in un certo arco di tempo (che hanno condiviso esperienze di vita simili, momenti storici particolari, grandi cambiamenti), rappresentiamo nella parte bassa del grafico, nei vari colori, le Generazioni di appartenenza.
Appartengono così alla:
- Generazione silenziosa coloro che hanno vissuto la triste esperienza della guerra (nati dal 1925 al 1945, colore marrone che hanno più di 75 anni),
- Generazione Boomers – i nati nel periodo della ripresa economica e del boom demografico (dal 1946 al 1965, colore arancione, oggi dai 55 ai 75 anni),
- Generazione X – testimoni di eventi storici come la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda (nati dal 1966 al 1980, colore giallo, oggi dai 40 ai 54 anni),
- Generazione Millennials – generazione aperta alle nuove tecnologie e alla rete (nati tra il 1981 ed il 1995, colore blu, tra i 25 e i 39 anni),
- Generazione Z – la prima generazione nativa digitale con diffuso utilizzo di Internet e dei social che incidono significativamente nel loro processo di socializzazione e formazione (i nati dal 1996 al 2010, colore verde, dai 10 ai 24 anni),
- Generazione Alfa – generazione interamente del XXI secolo, i nati dopo il 2010 (colore rosso), per la maggior parte i figli della Generazione dei Millennials (Blu).

Osservando il grafico, la tendenza della linea rossa nella Generazione Alfa (i nati dopo il 2010), come già rilevato, segnala una marcata diminuzione del numero dei giovanissimi. La generazione Alfa potrebbe infatti essere meno numerosa della generazione Z che la precede. Il risultato è che le giovani generazioni di oggi (Alfa e Z) si preparano ad essere la maggior parte della popolazione del domani. In altre parole sono il presente e al tempo stesso il futuro.
La realtà dei numeri è inesorabile, stiamo assistendo ad una costante e progressiva diminuzione della popolazione ed è in questa logica che vanno ripensati servizi, strutture, bisogni.
La prima cosa da fare è salvaguardare il futuro della Scuola Materna e della Scuola Elementare.
Se non si aggiungono bambini da altri paesi, il prossimo anno iniziano la Materna i 7 nati nel 2019 e nel 2023 i 3 bambini nati nel 2020.
Alla Scuola Elementare la situazione diverrà critica nel 2025 quando i bambini che frequenteranno la classe prima saranno 7 e nel 2026 saranno 3.
Come è possibile, in poco tempo, aumentare il numero di bambini che andranno a frequentare la Scuola Materna, già dal prossimo anno, e la Scuola Elementare dal 2025 in poi?
Sono queste le domande a cui dobbiamo rispondere, la Scuola Materna e la Scuola Elementare sono due realtà fondamentali per la vita del paese.
Ecco alcune proposte:
- programmare per tempo, con la Dirigenza scolastica, l’uso della Scuola Elementare di Calvene come struttura base dell’Istituto comprensivo; ossia integrando nella struttura di Calvene (che offre un ambiente e docenti di qualità) eventuali alunni del circondario. Così come avviene per gli studenti delle medie di Calvene che frequentano a Lugo. Tutto questo integrato in un Progetto ad ampio respiro, ossia puntando su un ampliamento del Piano Triennale dell’Offerta Formativa – PTOF – (concordato con la Dirigenza, Consiglio d’Istituto e Collegio docenti) con progetti che possano attirare alunni da paesi vicini anche collaborando con la Cooperativa che gestisce il doposcuola.
- creare le condizioni affinché le giovani coppie restino a Calvene e altre possano arrivare – l’aggiornamento dello strumento urbanistico scaduto da tempo (Piano degli Interventi) può essere d’aiuto.
- rendere il paese più attrattivo, Calvene ha una posizione invidiabile tra colline e corsi d’acqua, aspetta solo di essere valorizzato con iniziative culturali e naturalistiche di qualità. In questo periodo di post pandemia c’è una inversione di tendenza, le persone preferiscono la campagna alla città, la diffusione poi del lavoro da casa (smart working) può essere una opportunità per i piccoli paesi (soprattutto se serviti da fibra ottica che permetta dei buoni collegamenti). L’attendiamo da tempo !
- partecipare ai corridoi umanitari organizzati da Caritas, UNHCR, Conferenza Episcopale, per accogliere giovani famiglie.
Queste proposte possono contribuire a ridare un futuro al nostro Paese.
Buon rientro a scuola a tutti i nostri ragazzi…..

Fonti dei dati:
- i dati del 1990 sono ricavati da uno studio effettuato a supporto della pianificazione del territorio (Piano abitativo di zona Maglio).
- i dati 2020: ricavati dalla richiesta informazioni del 7 aprile 2021 prot. 1195