Sito Ufficiale del Gruppo Consiliare "Vivere Calvene" (Giugno 2019 - Maggio 2024)

Mese: Novembre 2021

Cambiamenti Climatici ascoltiamo la Scienza

Cambiamenti climatici, un argomento che dà sempre accompagna l’azione del nostro Gruppo “Vivere Calvene”; un argomento di vitale importanza per le future generazioni.

L’abbiamo introdotto nell’interessante conferenza del dicembre 2019, l’abbiamo poi approfondito nei due articoli pubblicati, il primo nel febbraio 2020, il secondo nel febbraio 2021 (articoli che si possono consultare nella sezione “Argomenti per Categoria” di questo sito).

Questa terribile pandemia, che stiamo vivendo da ormai due anni, non deve assolutamente mettere in secondo piano il problema dei “Cambiamenti climatici”; anzi è proprio l’esperienza acquisita nell’affrontare la pandemia che ci deve indicare la strada per affrontare questa nuova emergenza. Perché di questo si tratta: di una nuova emergenza.

I segnali non mancano:

  • la temperatura media è aumentata continuamente, con inverni più miti ed estati più calde;
  • dal 1901 al 2020 il livello medio del mare è cresciuto di 20 centimetri;
  • la riduzione dell’estensione dei ghiacciai non ha precedenti;
  • le ondate di calore sono sempre più frequenti ed intense (questa estate la temperatura ha toccato 49,6 gradi nel Canada occidentale e 48,8 gradi in Sicilia);
  • piogge e tempeste aumentano di energia dando luogo ad eventi estremi come Vaia, che in poche ore ha raso al suolo milioni di alberi distruggendo decine di migliaia di ettari di foreste alpine.

Da anni i Giovani di tutto il mondo fanno sentire la loro voce preoccupati per il futuro; chiedono di agire ora e subito, chiedono “il diritto di pretendere un futuro”.

Da anni gli scienziati gridano di agire in fretta, come è possibile che queste voci restino inascoltate?

Il Rapporto sul Clima, del 9 agosto 2021, del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (IPCC), è stato definito da Antonio Guterres, Segretario Generale della Nazioni Unite, un “codice rosso per l’umanità”. Nel rapporto si evidenzia come “il clima stia cambiando in maniera più rapida e intensa del previsto mentre le azioni intraprese a livello globale per tagliare drasticamente le emissioni di gas serra, frenare il riscaldamento globale e contrastare la crisi climatica siano ancora insufficienti”.

Possibili futuri climatici: i messaggi principali del rapporto IPCC

Il Rapporto di Valutazione dell’IPCC valuta “una probabilità superiore al 50% che 1,5°C di riscaldamento, rispetto al periodo pre-industriale, venga superato negli anni immediatamente successivi al 2030, ovvero in anticipo rispetto a quanto valutato nel precedente rapporto pubblicato nel 2018”.

“Le emissioni continuano ad essere più alte di quello che le nazioni avevano promesso, il riscaldamento è più veloce di quello che ci aspettavamo e le ultime statistiche sulle emissioni, ci portano, se tutto andrà bene, ad un incremento della temperatura di 2,1°.

Solo iniziando a diminuire, immediatamente, le emissioni in modo significativo e globale avremo qualche possibilità di mantenere la temperatura a più 1,6 o 1,7 gradi e magari con la tecnologia, nella seconda parte del secolo, arrivare a più 1,5 gradi.”

Pertanto:

  • è atteso che la temperatura superficiale globale continuerà ad aumentare almeno fino alla metà del secolo;
  • una temperatura più alta intensificherà gli eventi metereologici e climatici molto umidi e molto secchi, con implicazioni per inondazioni o siccità;
  • I ghiacciai montani e polari sono destinati a continuare a sciogliersi per decenni, è probabile che l’Artico sarà praticamente privo di ghiaccio marino a settembre almeno una volta prima del 2050;
  • Il livello medio globale del mare continuerà ad aumentare nel corso del XXI secolo, rispetto al 1995-2014 l’aumento sarà probabilmente di 28 – 55 centimetri entro il 2100 nello scenario di emissioni di gas serra molto basse, e da 63 cm ad 1 metro nello scenario di emissioni molto elevate;
  • l’innalzamento relativo del livello del mare contribuirà all’aumento della frequenza e della gravità delle inondazioni costiere alle quote più basse e all’erosione costiera lungo la maggior parte delle coste sabbiose;
  • nelle città costiere, la combinazione di eventi estremi più frequenti a livello del mare e di venti estremi di pioggia/deflusso dei fiumi renderà più probabili le inondazioni.

Come limitare i cambiamenti climatici futuri ?

Per limitare il riscaldamento globale è necessario ridurre le emissioni di CO2 ad un valore pari a zero, insieme a forti riduzioni delle emissioni degli altri gas serra.

C’è una relazione quasi lineare tra le emissioni di COe il riscaldamento globale.

Tuttavia a breve termine (2021-2040), anche negli scenari con una forte riduzione dei gas serra, questi miglioramenti non saranno sufficienti a raggiungere le linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La COP26 (Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici) di Glasgow, appena conclusa, rappresentava una grande opportunità per imboccare la giusta direzione ma purtroppo, a parte l’accordo per fermare la deforestazione entro il 2030, tutto il resto è praticamente rimandato; i “grandi” della terra hanno “deciso di non decidere”.

Non si parla più di graduale «eliminazione» dei combustibili fossili, principale fonte di emissioni di gas serra, bensì di «riduzione».

Nessuno se l’è sentita di mettere in discussione apertamente il punto chiave di “non superare 1,5° di riscaldamento globale a fine secolo”, ma sarà dura raggiungere l’obbiettivo con queste premesse.

I Paesi partecipanti hanno preso l’impegno di tornare al tavolo, nel 2022, con “Piani più ambiziosi di tagli alle emissioni a medio termine” e l’impegno “a fare e dare di più, in termini di fondi e conoscenze ai Paesi più vulnerabili”.

E l’Italia come si prepara a questa sfida del futuro?

Obiettivi da raggiungere entro il 2030:

  • ridurre del 55 % la CO2 rispetto al 1990
  • produrre il 40 % di energia elettrica da fonti rinnovabili

Abbiamo davanti nove anni.

Servono 70 miliardi di watt, (70 GW) da energie rinnovabili.

Secondo i dati di Eurostat aggiornati ad aprile 2021, in Italia sono installati 21 GW di Fotovoltaico; incrementare, da oggi al 2030, il parco fotovoltaico di 50 GW è certamente impegnativo, ma è possibile se confrontabile con quanto già fatto in passato (nel 2010-2011 sono stati aggiunti alla rete 6 GW di fotovoltaico all’anno, poi il trend è diminuito). Gli ultimi incentivi del Governo hanno lo scopo di favorire la ripresa delle installazioni di impianti fotovoltaici: nei tetti delle fabbriche, degli uffici, dei parcheggi (per la ricarica delle auto elettriche), degli edifici pubblici, delle abitazioni private, sia per utilizzare l’energia prodotta dall’impianto per consumi interni (computer, illuminazione…) sia per immettere in rete quella non utilizzata diminuendo così i costi.

Anche in questo settore il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) offre una grande opportunità. Il PNRR dà le risorse per il periodo 2021-2026 per iniziare ed impostare l’indirizzo dello sviluppo sostenibile dei prossimi decenni.

Altre risorse del PNRR devono incentivare gli investimenti nella SCUOLA, nella FORMAZIONE, nella RICERCA, nelle professioni del domani, nella salvaguardia dell’Ambiente.

Se non intraprendiamo con tenacia questa direzione, i bambini di oggi, tra 30/40/50 anni, si troveranno a dover convivere con cambiamenti climatici estremi, con gravi conseguenze per la salute.

Occorre dunque promuovere un’educazione ambientale nelle scuole, nelle università, tra i cittadini, per fornire a tutti le conoscenze per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici.  È indispensabile che la Politica ascolti, da subito, le nuove generazione e le comunità scientifiche e promuova campagne di sensibilizzazione sull’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici, usando ogni possibile strumento di divulgazione al fine di mettere ogni persona nella condizione di essere informata e coinvolta.

Noi continueremo a fornire il nostro contributo con articoli sull’argomento.

Vi invitiamo a leggere anche gli articoli precedenti:

quello di febbraio 2020 dove abbiamo trattato delleconseguenze del nostro vivere quotidiano” e “di cosa possiamo o dobbiamo fare a sostegno della natura”, per soffermarci poi sulle Energie rinnovabili, chiave per un futuro migliore;

e quello di febbraio 2021 dove abbiamo approfondito le relazioni traCambiamenti climatici, inquinamenti e pandemia” per evidenziare “ come tutto sia collegato”.

Fonte dei dati:  Sesto Rapporto sul clima (IPCC) emesso il 9 agosto 2021

Dal libro “Non Siamo Eroi” di Sara Segantin

Ungiornalista della RAI si avvicinò trafelato e mi chiese un’intervista.   

“Siamo a Trieste, una delle centinaia di città italiane che oggi scioperano contro la crisi climatica. I giovani eroi di oggi in piazza per il mondo di domani. Cosa chiedete?”.

Lo guardai dritto negli occhi, ignorando la telecamera, e scossi la testa: “Non siamo eroi. Siamo solo ragazzi e ragazze. E abbiamo tanta paura. Siamo persone, come lei, come voi, e non vogliamo rinunciare alla speranza che le cose possano cambiare. Io ho appena compiuto diciannove anni. Tanti altri sono poco più giovani o poco più vecchi. Oggi in piazza, domani al voto, scegliendo con responsabilità”.

Quindi guardai la telecamera con sguardo deciso: “Non siamo eroi, siamo cittadini e cittadine d’Italia e del mondo. Abbiamo il diritto di pretendere un futuro”.

Siamo tremendamente in ritardo, ma c’è un ultimo treno che possiamo tentare di prendere. Si chiamano scelte Politiche, investimenti economici, ricerca e applicazione. Perché quel treno parta, però, è necessaria una locomotiva. Si chiama volontà, la volontà di ciascuno di noi.”

25 novembre, Giornata contro la violenza sulle Donne

Ogni giorno, in Italia, ci sono 89 donne vittime di violenza di genere e nel 2021 sono stati 109 i femminicidi, il 40% di tutti gli omicidi commessi. Di questi, 93 sono avvenuti in ambito familiare-affettivo e, in particolare, 63 per mano del partner o dell’ex partner. Questi i dati allarmanti diffusi in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Messaggio del Presidente della Repubblica in occasione del 25 novembre: “Per uscire da questa spirale è necessario educare: educare al rispetto, educare alla parità, educare all’idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo”

“Già nelle famiglie si deve diffondere questa educazione e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia. È fondamentale che le donne che hanno subito violenza sentano intorno a loro un mondo che le accoglie e le protegge, per consentire loro di uscire dal silenzio e liberarsi da quel recinto dove è nata la violenza. Solo con una società pronta a sostenere le vittime sarà possibile sconfiggere la violenza contro le donne. Per questo è importante l’attività che ogni giorno portano avanti le istituzioni, le associazioni, le volontarie e i volontari, che tentano di costruire rifugi per curare e prevenire gli episodi di violenza”.

Conclude sottolineando l’importanza della prevenzione, che “richiede ascolto, interventi, reti di sostegno e in molti casi strumenti per offrire alle donne un’alternativa di vita libera. La dipendenza, spesso di carattere economico, in cui molte di esse si trovano è di ostacolo alla ricerca di protezione e alla stessa denuncia degli episodi violenti. Resta ancora molta strada da fare, ma occorre continuare ad operare, individualmente e con azioni collettive, perché eliminare la violenza sulle donne è un obiettivo essenziale per il nostro vivere in comune”.

 1522 – Numero Anti Violenza e Stalking

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