La democrazia è preziosa e non possiamo darla per scontata. Il diritto di voto è una delle forme di libertà individuale più importanti che abbiamo e una delle massime forme d’espressione democratica.
Il nostro voto può contribuire a rendere l’Italia un paese migliore, in grado di combattere le povertà, proteggere l’ambiente, garantire la salute e la giustizia sociale.
Un invito ai giovani: andate a votare, con il vostro voto avrete l’opportunità di decidere cose che finora hanno deciso gli altri per Voi; fate valere i vostri punti di vista, le vostre idee, perché l’Italia ha bisogno di sentirsi giovane.
Dal discorso di PIERO CALAMANDREI agli studenti (1955)
“La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica.”
Quando Calvene era un bel paese fondato sui sassi rossi, c’era un ragazzo che amava l’arte, la cultura e la montagna. Nato a Calvene nel 1939 negli anni 50/60 frequenta la scuola d’arte di Nove Bassano.
Era uno spirito libero, interessato ad ogni cosa nuova che in quegli anni nasceva. Socialista libertario, antifascista, anticonformista e contro tutti i totalitarismi. Era contrario ad ogni forma di violenza, e si è sempre battuto per una società più giusta, libera e democratica.
Fu tra i primi a capire che la società dei consumi, allora da noi solo appena iniziata, avrebbe portato il nostro pianeta alla catastrofe ambientale attuale. In alcuni quadri da lui dipinti era già chiaro cosa ci avrebbe portato il nascente consumismo sfrenato senza regole. Difatti dipingeva cose morte da inquinamento e siccità.
Per tutta la vita ha fatto l’insegnante di artistica alle scuole medie riscuotendo sempre l’ammirazione da parte dei genitori e degli alunni per la sua preparazione e semplicità.
Mirco non era certo una persona triste, anzi, sempre allegro, disponibile a fare festa combinandone di tutti i colori. Chi ha avuto la fortuna di frequentarlo sa di cosa parlo.
Fin da ragazzo è sempre stato impegnato nelle attività culturali del paese dipingendo gli scenari per le rassegne teatrali che allora venivano fatte nel teatro del paese dalla Scuola materna e i “caroselli” proposti dalla Schola cantorum Santa Cecilia di Calvene diretta dal Maestro Brazzale Olinto. Questi “caroselli” giravano i teatri della provincia e se non ricordo male hanno vinto anche qualche premio.
Ma oltre a dipingere gli scenari era anche un ottimo cantore contribuendo a rendere il paese famoso per le sue Messe cantate, in primis la Messa di mezzanotte Natalizia.
Grande festaiolo e grande ballerino del nascente Rock And Roll era corteggiato da molte ragazze, ma lui in quegli anni faceva coppia fissa con la ragazza più bella di tutte. Erano la coppia più ammirata ed invidiata del paese. Ma come tutte le belle cose, anche il loro amore finì e ognuno scelse strade diverse…..
Si immerse allora nella pittura dei famosi quadri che arredano molte case di Calvene e d’intorni e anche la sala della Giunta comunale.
Sarebbe bello che, con uno sforzo comune, si riuscisse a catalogare e fotografare tutte le sue opere.
Proseguiva intanto la sua attività sociale e politica. Per molti anni è stato Consigliere comunale di minoranza del PSI, aperto comunque a quanto succedeva allora in paese.
Nel 1973, collaborò attivamente con il Circolo Culturale Democratico per allestire una mostra fatta in occasione del colpo di stato fascista in Cile.
In quella occasione vennero esposti quadri, diventati famosi, che ricordavano anche i Baschi uccisi con la garrota in Spagna dal morente regime Franchista.
Partecipò attivamente alla fondazione della Lista Civica per Calvene e sempre contrario alla violenza, anche lui rispose subito all’invito dell’allora Sindaco Pellegrini a scrivere, in un’aula delle scuole elementari, un manifesto di condanna per il sequestro dell’Onorevole Aldo Moro.
Allora non si facevano tante foto, ma sarebbe interessante vederne una con Mirco e il Maestro Pellegrini, inginocchiati per terra, mentre insieme scrivevano il testo del manifesto.
Proseguiva sempre la sua attività di pittura partecipando a mostre e facendo l’insegnante nella scuola di pittura di Zugliano.
Sempre presente ai Consigli comunali e per molti anni membro attivo della Protezione civile.
Una semplice targa posta a Cima del Porco ricorda Mirco ed il Maestro Olinto.
Loris Manzardo
Natale 1966 – San Giorgio di Perlenaa Cima del Porco