dal Consiglio comunale del 23 dicembre 2022
Ci avviamo a concludere un 2022 che speravamo migliore, e che, invece, la situazione ancora incerta della pandemia, la guerra in Ucraina, il forte aumento dei prezzi delle materie prime, la conseguente crisi energetica e ambientale, hanno generato un’inflazione a doppia cifra che sta mettendo in difficoltà le Famiglie e i Bilanci dei Comuni ed è motivo di preoccupazione anche per la sanità pubblica, non ancora ripresasi dalla pandemia.
Queste situazioni hanno generato, nel Bilancio del Comune del 2022, maggiori spese per luce e gas nella gestione degli Uffici, della Scuola Elementare e della pubblica illuminazione per più di 50.000 euro che sono state compensate da una maggiore entrata di 80.000 euro derivante dalla vendita di legname (conseguenza di Vaia e della tempesta del luglio successivo).
Ad oggi e probabilmente per buona parte del 2023 le difficoltà descritte permangono ed è in questa difficile situazione che dobbiamo individuare la strada da seguire nel definire le priorità del Bilancio di previsione 2023 – 2024 – 2025 e del Documento Unico di Programmazione 2023/2025.
Bilancio di Previsione 2023, dai dati forniti non risultano iscritte in entrata, né la voce di vendita legname né altra voce di entrata straordinaria; ne consegue che trattandosi del Bilancio di Previsione il pareggio viene oggi garantito contenendo le voci di spesa.
Sarà nel proseguo del 2023, se permarranno queste situazioni di prezzi di luce e gas, che la quadratura del Bilancio dovrà essere garantita dalle azioni messe in campo e non solo, anche lo Stato dovrà fare la sua parte con ristori ai Comuni, come è stato fatto durante la pandemia.
Tra le azioni che il Comune può mettere in campo ci permettiamo di suggerire:
- un diverso modo di gestire l’illuminazione pubblica
- l’applicazione, in tutti gli edifici del Comune, delle linee guida del “Decreto riduzione riscaldamenti”
- interventi di efficienza energetica (ci sono 50.000 euro nel Bilancio 2023 e ce ne saranno altri 50.000 per il 2024), quali:
- l’installazione di un impianto fotovoltaico che alimenti Comune e Scuole dove si lavora di giorno (può essere installato nel nuovo parcheggio con delle pensiline fotovoltaiche, che, oltre a produrre energia, mantengono le auto al riparo dal sole); c’è il sole e in assenza del sole si usa l’energia accumulata nelle batterie
- un impianto fotovoltaico nelle ex scuole della Contrada Monte, sono sempre esposte al sole, l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici durante il giorno può essere accumulata nelle batterie e usata di notte e rendere così l’illuminazione della contrada Monte, (sono una ventina di lampioni) autosufficiente dal punto di vista energetico
- lo stesso vale per l’illuminazione di tutta la strada di accesso agli impianti sportivi, dalla Provinciale alla zona spogliatoi/feste al vialetto che porta in Piazza.
- Lo stesso vale per altre zone di illuminazione locale
La strada per la transizione energetica è una strada obbligata, ogni Comune deve farsi promotore di scelte innovative, anche Calvene.
Pannelli fotovoltaici ad alta efficienza e batterie di accumulo di nuova generazione consentono nuovi modi di gestire l’energia e i consumi.
Interventi in questa direzione riducono i costi delle bollette della luce con conseguenti benefici per il Comune e possibilità di investire i soldi risparmiati per nuove opere.
Alcune osservazioni per quanto riguarda il programma triennale delle Opere pubbliche e gli interventi ricompresi nell’elenco annuale.
Innesto di Via Roma con Provinciale: a due anni dall’approvazione del progetto definitivo/esecutivo (dicembre 2020, con allegate le nostre osservazioni) nel Consiglio comunale del 28 novembre scorso sono stati stanziati altri 29.000 euro per revisione prezzi progetto.
I termini completi della revisione prezzi non li abbiamo appresi qui in Consiglio comunale, come dovrebbe essere, ma dal Giornale di Vicenza, nell’intervista rilasciata dal Sindaco: “il costo dell’opera è aumentato di 100.000 euro e non appena il Comune reperirà nuovi fondi sarà indetta una nuova gara per un valore di 540.000 euro”.
L’incrocio è sempre più pericoloso, vale la pena fermarsi a riflettere e rivedere il progetto considerando due possibili stralci, il primo, rivolto a mettere da subito in sicurezza l’incrocio, sia per veicoli che per pedoni, introducendo i limitatori di velocità per garantire il transito nel limite dei 30 Km/h. Questa soluzione permetterebbe di capire, se vale veramente la pena spendere 540.000 euro senza riuscire a rimuovere le criticità della visibilità dell’incrocio e di conseguenza come converrebbe approcciare il secondo stralcio.
Riqualificazione Via Roma, Piazza e vie laterali: è vero che nel DUP semplificato, per gli Enti locali con meno di 5.000 abitanti è stato chiarito che “gli atti di programmazione, quale il programma triennale e l’elenco annuale dei lavori pubblici, possono essere inseriti nel DUP, senza necessità di ulteriori deliberazioni”. Ma stà scritto “possono”, questo non esclude la possibilità di un passaggio in Consiglio comunale.
Non solo sarebbe stato interessante discutere questo progetto davanti ad una tavola illustrativa proiettata in questa sala consiglio, ma soprattutto poteva essere l’occasione per ascoltare anche le osservazioni della minoranza.
Per esempio si poteva discutere di come
- ridurre i costi dell’opera e di come aumentare la funzionalità del marciapiede, prevedendo magari un marciapiede a raso, tecnica molto diffusa, anziché rialzato;
- oppure si poteva valutare la possibilità di introdurre, per una cinquantina di metri, una corsia unica, utile per rendere funzionali le operazioni di carico/scarico/sosta di negozi o uffici e nel contempo ridurre la velocità delle auto in transito per Via Roma, a volte sostenuta;
- oppure come abbellire la Piazza con un intervento di arredo urbano.
La nostra richiesta sulla necessità di mettere in sicurezza i pedoni in via Roma risale al Dicembre 2019, tre anni fa. Nel 2020 si potevano contrarre mutui a bassissimo interesse. Se l’Amministrazione si fosse attivata i lavori sarebbero già finiti e soprattutto l’opera avrebbe avuto costi minori.
Non aver avviato l’opera nel 2020 è stato un grave errore.
Ora è stato chiesto un mutuo ventennale di 350.000 euro a CDP che nel 2023 costerà al Comune dai 27 ai 28.000 euro, 8.000 euro in più all’anno rispetto al costo dello stesso mutuo se fosse stato contratto nel 2020. Se non interverranno altre forme di finanziamento, alla fine dei 20 anni di ammortamento il Comune avrà speso 8.000 x 20 = 160.000 euro in più.
La nostra proposta è di rivedere l’opera.
Un’ultima osservazione riguarda la Scuola Materna
Anche la Scuola Materna, come la Scuola Elementare stà attraversando un periodo di difficoltà di gestione; vista l’importanza che la Scuola Materna riveste per le Famiglie di Calvene si chiede, come è stato fatto lo scorso anno, di sostenere la stessa erogando anche nel 2023, oltre ai 19.000 euro previsti dalla Convenzione, un contributo supplementare da prelevare dal capitolo dove sono stati versati i 25.000 euro di contributo da privati.
Antonio Dalla Stella
