dal Consiglio comunale del 15 marzo 2023
Osservazioni alla gestione 2022
Un altro anno è passato, il quarto ormai di questo mandato amministrativo, un tempo normalmente sufficiente per realizzare tante cose, ma purtroppo così non è stato.
Tanto è vero che parte di questo intervento, potrebbe essere il copia incolla di quanto detto in occasione della discussione dei conti consuntivi degli anni precedenti, visto che, anche nel 2022 l’anno di cui stiamo parlando, non sono stati risolti:
- i problemi di messa in sicurezza dei passanti in via Roma;
- la messa in sicurezza dell’incrocio con la provinciale, nel frattempo il costo è aumentato di 100.000 euro;
- nessun intervento di messa in sicurezza e prevenzione ambientale del torrente Chiavona;
- non è stato fatto alcun intervento nella direzione della transizione energetica, del risparmio energetico;
- non è stata fatta alcuna variante al Piano urbanistico, fermo da nove anni;
- c’è stata, invece, una totale assenza di iniziative di sensibilizzazione sui principali temi del futuro, dal risparmio energetico, alla riduzione degli sprechi, alle tematiche ambientali.
Al non fatto vanno sommate alcune decisioni, a nostro avviso, discutibili.
- Nel 2022 è stato acceso un mutuo ventennale di 350.000 euro alla CDP che, solo nel 2023, costerà al Comune 27.900 euro, 8.300 euro in più rispetto al costo dello stesso mutuo se fosse stato contratto quando suggerito da noi; i numeri sono numeri e ci hanno dato ragione; qualche volta dovreste soffermarvi a riflettere sulle nostre proposte, anziché liquidarle come “fuori dal tempo”.
- Altra decisione del 2022: il 26 settembre si è discusso in Consiglio comunale della Convenzione per la gestione associata dell’Ufficio Tecnico con il Comune di Lugo. La nostra posizione sull’argomento è nota ed esplicitata più volte in Consiglio, siamo sempre stati favorevoli ad unire le forze dei vari Comuni. Per quanto riguarda la Convenzione con il Comune di Lugo, avevamo chiesto più tempo per approfondire la questione, una questione importante e delicata, ma si è preferito non ascoltare, approvare un testo di Convenzione carente nella definizione degli articoli relativi alle risorse umane, alla ripartizione finanziaria, con evidenti errori nelle date. Alle nostre osservazioni, evidenziate al Sig. Segretario comunale, ci è stato risposto che non c’era tempo perché la convenzione doveva essere operativa già nel mese di ottobre e ci sarebbe stata una successiva presa d’atto in Consiglio comunale.
La Convenzione non ha avuto nessun altro momento di discussione o presa d’atto in Consiglio ed è diventata operativa il primo febbraio 2023, ben quattro mesi dopo il passaggio in Consiglio del 26 settembre; c’era tutto il tempo necessario per approfondirla.
Il 2022 è stato un altro anno dove la parola “Condividere” non ha trovato alcuna applicazione; per esempio un incontro pubblico per illustrare ai cittadini il progetto dell’incrocio e il progetto di Via Roma? Sono progetti che interessano l’intera comunità.
L’Amministrazione ha il dovere di informare e i cittadini hanno il diritto di essere informati.
I cittadini di Via Maglio non avevano forse il diritto di essere informati che sarebbe stata installata, a ridosso delle loro abitazioni, un’antenna per telefonia di 20 metri?
I documenti del progetto sono stati depositati in Comune il 26 settembre 2022, sono trascorsi quattro mesi senza che i diretti interessati venissero informati e potessero esprimere il loro punto di vista. In questi quattro mesi quante cose si potevano fare.
È possibile che l’interesse privato possa prevalere sul diritto di precauzione e prevenzione alla salute di una comunità?
L’art. 7 – NORME DI TUTELA del Piano degli Interventi vigente nel Comune di Calvene per gli Impianti di comunicazione elettronica parla chiaro:
“per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e nel rispetto del principio di cautela gli impianti potranno essere costruiti in tutte le zone, con apposito procedimento di sportello unico anche in variante al PI, ma nel rispetto delle seguenti disposizioni:
– devono essere accorpati gli impianti di più gestori in un’unica struttura;
– devono essere posizionati gli impianti nelle aree di proprietà pubblica o gestite dall’Amministrazione Comunale.
La normativa è chiara. Solitamente l’operatore che chiede l’installazione interpella il Comune per capire se ci sono aree pubbliche da assegnare a questi impianti, anche perché è nell’interesse dell’operatore stesso posizionarla nel territorio comunale in quanto paga un canone di 800 euro all’anno contro i circa 800 euro al mese che paga al privato. Se poi il Comune dice di no è naturale che l’operatore cerchi soluzioni presso i privati con le conseguenze che ne derivano, installazioni selvagge in zone non idonee, ne è prova quanto successo.
Ci è voluta una sollevazione popolare, una raccolta firme, una petizione per far capire all’Amministrazione che quello non era il posto adatto, che il Comune aveva a disposizione un’area idonea lontana dal centro abitato dove installare l’antenna.
Ci risulta che in questi giorni siano in corso trattative per lo spostamento dell’antenna, questa è la cosa importante, attendiamo con fiducia gli sviluppi.
Antonio Dalla Stella