Antonio Dalla Stella

Esprimiamo la nostra vicinanza alle Famiglie delle vittime e alle tante Famiglie dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione.

In Emilia-Romagna si è passati dall’emergenza siccità alla tragedia delle alluvioni di questi giorni, cosa stà succedendo? Dicono che dipende dall’aumento della temperatura causato dall’effetto serra, ma come si fa a dimostrare che l’aumento dipende dalla CO2 e non da fluttuazioni climatiche?

  Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica, ci aiuta a capire:

“E’ la scienza che ci dà la risposta; la storia della temperatura della Terra è analizzata con notevole precisione. Anno per anno si conosce la temperatura media della Terra. Basta analizzare i cerchi che segnano i tronchi degli alberi e i segmenti dei carotaggi polari. Un aumento così rapido, come negli ultimi 40 anni, non si era mai visto”.

Ma perché l’aumento comporta disastri ambientali?
“Nelle regioni polari la temperatura è aumentata di 3, anche di 4 gradi per via dell’aria calda che arriva dall’Equatore. All’Equatore va l’aria fredda che arriva dal nord. Succede quindi che sempre più aria calda va verso il nord e sempre più aria fredda verso il sud. Questa circolazione a cui non siamo abituati aumenta l’energia che si accumula nell’atmosfera e che si sfoga negli eventi estremi”.

Cosa dobbiamo fare per evitare questo?
“Realizzare un piano mondiale facendo un accordo climatico soprattutto con l’India e la Cina, che insieme fanno quasi metà dell’umanità”.

E in Italia possiamo fare qualcosa?
“Dobbiamo.  Non soltanto per i cambiamenti climatici ma anche per noi, per la nostra qualità dell’aria”.

Ma cosa in concreto?
«Una transizione energetica reale. Bloccare la nostra dipendenza dal gas, dal petrolio e passare alle energie rinnovabili”.

E nelle nostre case?
Cominciamo da una cosa semplice: mettere i doppi vetri a tutte le finestre d’Italia. E su tutti i tetti impianti a energia solare. Con questa mole di lavori si darebbe anche molta occupazione».

Transizione energetica: a che punto siamo?

Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto Roberto Cingolani, ex Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Siamo sulla giusta strada ma la velocità della nostra transizione non ci mette in linea con l’accordo di Parigi.

Gli obiettivi che ci eravamo posti (ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, per mantenere l’aumento delle temperature entro un grado e mezzo), sono lontani. Dobbiamo fare molto di più, in Italia e nel mondo.

Tutti i governi e tutti i soggetti interessati parlano di seguire la scienza; la scienza ci dice chiaramente quale è il percorso da seguire e ci dice che più vengono ritardati questi interventi più lontana sarà la possibilità di stare all’interno di 1,5 gradi di aumento della temperatura”.

È vero che sulle tematiche ambientali l’Europa è capofila, ma è anche vero che non tutti sono convinti.

Lo stesso governo attuale italiano, esprime qualche dubbio, rimane ben deciso che la transizione è un dovere da affrontare ma sul come a volte dice che stiamo correndo il rischio di rimanere isolati.

Dobbiamo crederci e investire nelle energie rinnovabili, dobbiamo ridurre l’utilizzo del carbone e del gas nel nostro mix energetico”.

L’emergenza climatica è sempre più pressante e la natura ci stà inviando segnali sempre più chiari dell’esistenza del problema. Non possiamo più ignorarli. Non c’è più tempo da perdere.

La ricerca ci ha dato la possibilità di catturare l’energia del sole con una tecnologia estremamente semplice; il sole illumina il pannello che trasforma la luce in energia elettrica (corrente continua), la quale viene convertita da uno strumento, l’inverter, in corrente alternata che viene immessa sulla rete delle case, delle aziende o direttamente sulla rete elettrica. Nelle installazioni domestiche o aziendali l’energia prodotta in eccesso (quella non consumata in casa) viene ceduta alla rete elettrica esterna e pagata, all’utente, dal gestore della rete.

Se seguissimo le indicazioni del Nobel per la fisica Giorgio Parisi, ossia quello di mettere “su tutti i tetti impianti ad energia solare”, idealmente sarebbe sufficiente installare pannelli sul 10 % delle superfici dei tetti utilizzabili (capannoni, supermercati, residenziale, edifici pubblici) per ottenere tutta l’energia necessaria a sostituire gas e petrolio per usi industriali residenziali e per i trasporti (pari a 385 TWh/anno).

Il prezzo del fotovoltaico, negli ultimi 10 anni, è calato del 90 % e gli attuali incentivi consentono di recuperare il 50 % del costo dell’impianto. Un sistema di media dimensione si paga nei primi tre, quattro anni di esercizio e poi produce energia gratis per i successivi 25- 30 anni.  I costi di manutenzione sono estremamente limitati, è sufficiente una pulizia annuale delle superfici per renderle sempre efficienti.

Il sole è gratis e l’energia del sole trasformata dai pannelli fotovoltaici consente il funzionamento di ogni elettrodomestico presente nell’abitazione.

Se a questa possibilità abbiniamo un uso sobrio dell’energia, possiamo contribuire in modo tangibile ed economico, alla riduzione del fabbisogno energetico e alla riduzione della bolletta energetica.  

Se l’impianto è dotato del sistema di accumulo (batterie), si può usare l’energia, prodotta in più durante il giorno, per la notte o per le giornate piovose.

La transizione energetica richiede consapevolezza e ci chiede di cambiare alcune nostre abitudini.

In questa transizione, la Politica deve fare la propria parte creando le condizioni di semplificazione amministrativa e mettendo a disposizione incentivi, soprattutto per le Famiglie a basso reddito, affinchè tutti possano accedere alle energie rinnovabili.

Due parole sulla Mobilità elettrica: stiamo parlando di un percorso di fatto già iniziato che prevede un vincolo che sarà imposto tra tredici anni alla produzione di nuove auto, mentre le auto già prodotte con motori a scoppio a quella data potranno continuare a circolare. Non c’è dubbio che se dovessimo decidere da domani di vedere in circolazione il 100 % di auto elettriche non saremo preparati, ma l’evoluzione tecnologica e la decisione dell’Unione Europea ci porterà, nel giro di pochi anni, a gestire anche questa impegnativa transizione.

Una transizione che è nell’interesse di tutti perché, non solo è questione di riscaldamento globale, ma è anche questione di emissione di polveri sottili e le auto sono la principale causa di queste emissioni: Vicenza, Brescia, Padova sono tra le città più inquinate d’Europa e la pianura padana è la zona più inquinata dell’Europa occidentale.

Da segnalare le iniziative a sostegno delle popolazioni alluvionate:

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ASSOCIAZIONE PROTEZIONE CIVILE E AMBIENTALE “LA ROCCA” CALVENE

Propone una raccolta fondi per sostenere il Comune di Bagnara di Romagna (RA) colpito dall’alluvione.

I Volontari della Protezione Civile saranno presenti in Piazza Resistenza nei giorni di sabato 27 maggio e sabato 3 giugno dalle ore 18.00 alle ore 20.00

e Domenica 28 maggio e domenica 4 giugno dalle ore 9.00 alle ore 12.00

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Altri articoli, che abbiamo proposto, dedicati ai Cambiamenti Climatici:

1) Cambiamenti climatici 2020

2) Cambiamenti climatici 2021 e pandemia… tutto è collegato

3) Cambiamenti Climatici ascoltiamo la Scienza

4) Cambiamenti climatici, un inverno senza pioggia e senza neve !!! (prima parte) 2022

5) Cambiamenti Climatici e Riscaldamento globale (seconda parte)

6) Energia: perché in Italia siamo così dipendenti dal gas ? (terza parte)

7) Produzione di energia elettrica e buone pratiche (quarta parte)

Infine, per approfondire tematiche sull’ambiente, sulle energie rinnovabili e su altri temi molto interessanti, consigliamo la visione di una serie di puntate ideata e scritta da Piero Angela e dedicata alle nuove generazioni, cioè ai giovani che oggi frequentano le scuole italiane e che un giorno saranno i responsabili della società del futuro.

Superquark – Prepararsi al futuro – RaiPlay

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