Tragico naufragio di migranti a Cutro (Crotone): si temono oltre 100 morti. Non c’è ancora un numero attendibile delle persone che erano a bordo.

Secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180. Per altri molti di più, almeno 250. Al momento sono state recuperate 80 persone vive e sono stati trovati 67 cadaveri lungo il litorale di Steccato di Cutro. Tra le vittime, molti bambini e molte donne.

Dalle coste turche alla Calabria. Un viaggio pericoloso, lunghissimo, sempre più praticato dai trafficanti dopo che la Grecia ha rafforzato i controlli terrestri e i respingimenti via mare, con la Turchia.

Le vittime del naufragio provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area. I migranti erano a bordo di un grosso barcone di legno. L’imbarcazione, però, non ha retto alla forza del mare e si è spaccata a pochi metri dalla costa….. Una tragedia immane.

Non possiamo continuare a ripetere le parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero.

Unicef: quasi 26mila morti dal 2014

“Queste morti non possono che generare vergogna”

Monsignor Gian Carlo Perego, presidente Cemi e Fondazione Migrantes, chiede con urgenza un impegno europeo per un’operazione Mare Nostrum, “che metta strettamente in collaborazione le istituzioni europee, i Paesi europei, la societa’ civile europea rappresentata dalle Ong”.

La collaborazione “con i Paesi del Nord Africa non puo’ limitarsi a interessi energetici o a sostegni per impedire i viaggi della speranza – sostiene monsignor Perego – ma deve portare a un canale umanitario permanente e controllato nel Mediterraneo verso l’Europa”.

“Le risorse – continua il presule – vanno investite nella tutela della vita, nell’accompagnamento delle persone non in muri o campi disumani. La vita e il futuro dell’Europa dipende da come si accoglie, tutela, promuove e integra le persone in cammino”.

Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha richiamato la comunità internazionale ad un grande impegno per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”.  Mattarella sollecita l’Unione europea ad assumersi “la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”. 

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