In tutto il mondo l’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, una ricorrenza simbolica e importante, che ricorda le mille battaglie politiche e sociali combattute dalle donne per la conquista dei loro diritti.

Un primo pensiero va a tutte le Donne che ogni giorno, in tante parti del mondo, lottano con forza per la propria libertà, per la propria autodeterminazione.

  • Ucraina: donne che nella guerra pagano sempre il prezzo più alto, donne costrette a lasciare le loro case e il loro Paese, che hanno paura per i loro figli, che piangono morti innocenti.
  • Afghanistan: dove il regime dei talebani ha chiuso le scuole secondarie femminili e dallo scorso dicembre ha esteso il divieto per le donne di frequentare le università private e pubbliche. Preoccupante l’allarme lanciato da Medici senza Frontiere che riguarda la sanità, ossia l’ipotesi di escludere le donne dal servizio sanitario. Una decisione che va contro ogni principio di umanità ed etica medica: “Se alle donne viene impedito di lavorare nelle strutture sanitarie e se le donne possono essere curate solo da donne, sarà praticamente impossibile per loro accedere all’assistenza sanitaria”. 
  • Iran: dove lo slogandonna, vita, libertà” guida la straordinaria mobilitazione di protesta che sta attraversando tutta la società iraniana scatenata dal femminicidio della donna curda Jîna Amini da parte delle guardie del regime di Teheran il 16 settembre. La mobilitazione guidata dalle donne si è estesa a macchia d’olio dalle città alle campagne, dalle università alle fabbriche.

8 Marzo 2023 – Una seconda riflessione riguarda la condizione femminile in Italia.

Molto rimane da fare affinché donne e uomini abbiano pari dignità e pari opportunità.

La denatalità e il tasso di occupazione femminile, ancora troppo basso, sono il risultato di un modello sociale che ha reso la maternità un costo, ha inibito la carriera delle donne e ha di fatto costretto le donne a scegliere se essere madri o lavoratrici.

Servono investimenti in servizi educativi e asili nido, flessibilità nel lavoro, percorsi di formazione e specializzazione che consentano di partecipare al processo di transizione ecologica e digitale, alle nuove prospettive di vita.

Le giovani donne hanno molte risorse. Dispongono di saperi e linguaggi nuovi, di strumenti di comunicazione e di espressione di straordinaria potenza; chiedono spazio. Uno spazio che non sempre viene loro riconosciuto.

Non è più compatibile che, a parità di mansioni e di impiego, esista una differenza di retribuzione a sfavore delle donne.

Rimuovere questi ostacoli è un impegno, che la società nel suo insieme, si deve assumere.

Buon 8 marzo.

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