Vivere Calvene

Sito Ufficiale del Gruppo Consiliare "Vivere Calvene" (Giugno 2019 - Maggio 2024)

Impressioni d’Agosto

E’ arrivato anche il mese simbolo dell’estate e delle vacanze.

Dovremmo tutti starcene spaparanzati al sole con una bella bibita ghiacciata e l’unico pensiero volto a risolvere un cruciverba…

E invece abbiamo la nostra mente e i nostri pensieri che, indipendentemente dalla volontà, ritornano alle vicende di fine luglio e non pensano affatto di andare in vacanza.

“Cosa sarà mai successo a fine luglio?” si chiederanno i nostri lettori.

Solamente un Consiglio Comunale.

Un Consiglio, massima espressione della democrazia locale, dove il nostro gruppo ha posto una serie di questioni e domande, ottenendo pochissime risposte o addirittura negazioni di affermazione sentite con i nostri orecchi…

E se il Sindaco e la sua Amministrazione ci snobbano in maniera così puntuale ed evidente, ci viene spontaneo chiederci se assumono lo stesso atteggiamento anche verso i cittadini, in particolare magari verso quelli che non la pensano come loro. Ma questo è un tarlo che abbiamo in testa e lì rimane.

Certo però è che noi siamo opposizione, e come tali siamo controllori della buona amministrazione che dovrebbe adottare il governo di Calvene, qualche volta assumendo anche il ruolo di “sgresenda” con buona pace di tutti.

Ma veniamo alle questioni in gioco.

Tengo a precisare che qui farò un breve riassunto con il nostro punto di vista. Per chi si vuole documentare in maniera più precisa e approfondita, in calce all’articolo sono specificati tutti i riferimenti alle delibere e interventi che si possono andare a leggerle nella loro interezza nel sito del Comune nella sessione “albo pretorio”.

Prima Questione:

Ripartizione delle spese con il Comune di Lugo di V. per l’Ufficio Tecnico associato.

Come penso sappiate abbiamo il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune condiviso con quello di Lugo.

In una prima convenzione tra i Comuni era stata definita anche la ripartizione dell’indennità di questo responsabile come 60% in carico al Comune di Lugo e 40% in carico al Comune di Calvene.

Questa ripartizione è però modificabile di anno in anno.

Abbiamo chiesto al Sindaco di prodigarsi per rimodulare la spesa in base al numero di abitanti e cioè 73% a Lugo e 27% a Calvene. Un Sindaco dalla manifestata formazione giuridica dovrebbe essere in grado di trovare tutte le motivazioni e portare a casa una mediazione di questo tipo. NON ABBIAMO AVUTO RISPOSTE!

Seconda Questione:

Marciapiede di via Roma.

Nel dicembre 2020, quando gli interessi dei mutui erano ancora molto vantaggiosi, avevamo proposto di contrarre un mutuo per questo importante progetto. Non siamo stati ascoltati e il mutuo è stato acceso a fine 2022 quando ormai gli interessi erano raddoppiati o triplicati. (dall’1,13% ai tempi della nostra proposta agli attuali 3,90%, cioè, a conti fatti, circa 13.000 euro in più ogni anno)

Oggi come allora ci è stato detto che il Comune, alla presa in carico di questi amministratori, aveva troppi debiti e non si potevano assumere ulteriori mutui.

Quello che non veniva detto/diffuso però era che il maggior mutuo in carico al comune a quel tempo era quello acceso per l’impianto fotovoltaico posto sopra la palestra e le scuole elementari. Ora questo impianto, con la sua produzione di energia, riesce a coprire interamente sia il mutuo che gli interessi. Anzi, ogni anno, si avanzano anche dei quattrini, 14.000 euro, che sono un toccasana nel bilancio del Comune. Quindi sin dai primi tempi questo impianto NON è mai stato un peso per le casse del Comune.

Ora potrà essere, anzi, ci auguriamo che nei prossimi anni gli interessi scendano, certo è che la scelta di attendere non si è sicuramente rivelata la migliore.

Terza Questione:

Fondo contenzioso GAS

La questione qui è abbastanza complessa, rimandiamo ai riferimenti in calce, per chi vuole approfondire.

Certo è che il comune può liberare € 160.000 che erano stati messi da parte negli anni passati per un eventuale indennizzo alla società a cui era stato affidata la gestione del servizio di distribuzione del GAS.

Quindi tutto bene. Abbiamo dei soldi in più di cui poter disporre.

Se non fosse che…

Beh qui, pur avendo votato a favore del provvedimento, ci siamo scontrati sulle parole dette.

Praticamente il Sindaco ha tacciato di “leggerezza” l’Amministrazione che nel 2010, assieme ad altri 13 Comuni, aveva sottoscritto l’accordo con la società di gestione del gas, motivando questo giudizio con la frase “la mia è una formazione giuridica e non da manuale delle giovani marmotte”.

Ora, considerando il fatto che 14 Comuni si erano associati per affrontare assieme il tema, e che gli stessi avevano affidato l’incarico di studiare e redigere questo accordo ad una società esterna di provata professionalità e competenza, non vediamo dove ci stia questa leggerezza. In situazioni particolarmente complesse è sempre bene associarsi con altre realtà e unire le forze, anziché affrontare i giganti in solitudine, anche se abbiamo una provata formazione.

Crediamo ci siano 14 Sindaci che stanno attendendo almeno delle scuse…

Quarta Questione:

L’antenna di Via Maglio

Qui ci sono ben poche novità, anche se è stata inserita in bilancio la voce di entrata per affitto degli spazi dove ubicare l’antenna.

Certo è che c’è stata una petizione firmata da più di 100 cittadini e su questa, per Statuto, l’Amministrazione doveva coinvolgere l’organo competente per esaminare la situazione e pronunciarsi in merito. Il tutto nel giro di un mese, informando i gruppi consiliari e pubblicando quanto proposto dall’organo competente nell’Albo pretorio del Comune.

Di sicuro il nostro gruppo non ha ricevuta alcuna informazione e nell’Albo non risultano presenti documenti in merito a questa questione.

In consiglio abbiamo chiesto chiarimenti al Sindaco il quale ha detto che “la variazione in bilancio è stata prematura, le procedure non sono ancora ultimate”.

Quinta Questione

Centri Estivi

Riguardo questa lodevole iniziativa abbiamo chiesto/proposto al Comune di modificare i criteri di contribuzione alla spesa delle famiglie cercando di andare incontro a quelle meno abbienti e permettere così una maggior partecipazione dei ragazzi per dar loro una opportunità di formazione, svago e socializzazione all’interno del paese.

La nostra proposta, simile a quanto già adottato da altri Comuni della zona, è quella di aumentare l’aiuto del comune dagli attuali 10 euro a settimana per partecipante ad una quota variabile da 30 a 50 Euro a seconda dell’ISEE delle famiglie dei ragazzi. Speriamo se ne tenga conto per il 2024.

Sesta Questione

Contributi per l’efficientamento energetico

Anche quest’anno il Comune ha ricevuto € 50.000 dallo Stato da destinare ad opere per l’efficientamento energetico che il nostro Comune ha destinato al progetto di illuminazione della strada di accesso agli impianti sportivi.

Il nostro suggerimento è di valutare la possibilità di usare questo progetto come prototipo; ossia di illuminare una zona del paese con energia prodotta da fotovoltaico e immagazzinata da batterie di accumulo, rendendo la zona, in questo caso quella dell’accesso agli impianti sportivi, autosufficiente dal punto di vista energetico. 

Un nuovo modo di gestire energia e consumi.

Settima e, per ora, ultima Questione

Il Futuro

Parliamo di quello che gli addetti ai lavori chiamano il DUP (Documento unico di programmazione)

E’ un documento dove l’Amministrazione definisce la strategia su come affrontare i prossimi 2-3 anni.

Cioè praticamente COSA si vuole pianificare per il futuro di Calvene.

Su questo documento abbiamo fatto parecchie osservazioni, tutte rimaste senza risposte.

Ci aspettavamo delle strategie messe in campo per:

  • Le opportunità del PNRR,  il Comune qui ha beneficiato di 248.000 Euro, destinati alla  digitalizzazione della macchina comunale e al marciapiede con l’illuminazione della strada di accesso agli impianti sportivi;
  • Non si intravedono idee per attrarre nuovi nuclei familiari in modo da consentire la permanenza di asili e scuole nel territorio, come pure le poche attività commerciali rimaste;
  • Non si intravedono idee per la residenzialità, per il recupero del patrimonio urbanistico, per l’arredo urbano;
  • Non si vedono progetti di adeguamento e contrasto ai cambiamenti climatici;
  • Non si vedono progetti di messa in sicurezza ambientale e sanitaria del torrente Chiavona;
  • Non si vedono progetti di transizione energetica;
  • Non sono stati accolti i nostri suggerimenti riguardo l’incrocio di via Roma con la Provinciale, con un costo lievitato a 540.000 Euro per una soluzione che non soddisfa pienamente la sicurezza stradale in quanto non ci sono soluzioni idonee a indurre una riduzione di velocità dei mezzi;
  • Non sono stati accolti i nostri suggerimenti riguardo il marciapiede in via Roma, avevamo proposto un marciapiede a raso delimitato da paletti, magari meno bello ma più funzionale e meno costoso di un marciapiede sollevato dal ciglio strada e pavimentato in porfido;
  • Non abbiamo visto nulla riguardo il mondo giovanile e associativo; il piano non individua un luogo di ritrovo o di coesione sociale, dedicato alle iniziative delle Associazioni e punto di riferimento per i Giovani;
  • Sul turismo notiamo una scarsa capacità di coordinamento, il Comune ha speso 7.500 euro per stampare un opuscolo sulla Chiesa (non ancora diffuso), quando la Parrocchia stessa ha stampato e distribuito alle famiglie una bellissima e molto interessante guida “alla Chiesa Arcipretale di Calvene e altri luoghi di culto e devozione nel territorio di Calvene”.
  • Sempre sul turismo la passeggiata del 26 marzo scorso, iniziativa volta alla promozione turistica, poteva tranquillamente essere promossa e gestita (per competenza e organizzazione) con risorse interne, anziché spendere 2.000 euro; i 2.000 euro potevano essere destinati alle iniziative delle Associazioni, come la passeggiata del 2 giugno, che ha percorso la bellezza delle colline a nord e a sud del paese, una passeggiata giunta alla sua 11 edizione organizzata da tutte le Associazioni ma, purtroppo, poco partecipata da parte dell’Amministrazione.

In sintesi: ambiente, giovani, urbanistica, coesione sociale, prevenzione alla microcriminalità, dialogo aperto e costruttivo in Consiglio comunale, sono temi fondamentali che purtroppo questa Amministrazione ha ignorato e continua a ignorare.

In conclusione

Ecco illustrato quale tarlo non vuole abbandonare i nostri pensieri in questo mese d’agosto.

E’ un tarlo che ci prospetta un paese che sta pian piano decadendo, che non ha più la vitalità di un tempo.

Chi si propone per smuovere un po’ l’ambiente con iniziative sociali e/o ricreative è più spesso ostacolato che promosso.  Stiamo soffrendo un isolamento da parte del territorio che ci circonda dato che i nostri amministratori snobbano la maggior parte delle iniziative e dei confronti con gli altri Comuni. Il confronto con i nostri simili è sempre occasione di crescita.

Ma abbiamo speranza.

La speranza che, con il rinnovo amministrativo del prossimo anno, tutte le tematiche sopra riportate vengano affrontate e gestite.

“Vivere Calvene” c’è, e se i cittadini di Calvene lo vorranno ci saremo anche in futuro a garantire, sempre con impegno e trasparenza, l’attività amministrativa.

Antonio Dalla Stella

Le Delibere del Consiglio comunale del 27 luglio 2023, dove sono stati trattati questi e altri argomenti, con allegati i nostri interventi, letti in Consiglio e depositati agli atti, sono reperibili nel sito del Comune di Calvene: “alla voce Albo Pretorio – voci di pubblicazione dal numero 378 al numero 387”.

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Grazie Dino, Benvenuta Cinzia

Antonio Dalla Stella

Nel consiglio comunale di giovedì 27 luglio scorso c’è stato un cambio nella composizione consiliare del Gruppo “Vivere Calvene”.

A Dino Polga è subentrata Cinzia Sartori, le ragioni della sostituzione le ha ben spiegate Dino nella lettera indirizzata al Consiglio comunale.

Mi vedo costretto a prendere questa decisione a causa della reiterata incompatibilità tra gli orari dei consigli comunali ed i miei impegni lavorativi. Certo che chi mi sostituirà saprà portare avanti il lavoro fin qui svolto, porgo cordiali saluti”.

Una decisione che si poteva tranquillamente evitare, se il Sindaco e la Giunta avessero accolto la nostra richiesta, avanzata più volte, di spostare di qualche ora l’orario del Consiglio comunale sempre programmato a Calvene alle 17.30.

Sarebbe stata una decisione utile, non solo per Dino ma anche per altri Consiglieri e per i cittadini di Calvene che difficilmente possono essere presenti al Consigli Comunali senza dover chiedere un permesso al lavoro.

L’orario è stato giustificato dal Sindaco con il fatto che c’è carenza di Segretari comunali e quindi, per avere la disponibilità del Segretario, il Consiglio comunale a Calvene si doveva fare alle 17.30.

Forse, volendo, si potrebbe mettere in pratica l’alternanza di orari tra Comuni favorendo così la partecipazione di tutti i Consiglieri.

Fatta questa precisazioni: Grazie Dino.  

La passione con cui Dino, Ingegnere informatico, ha svolto il suo impegno è stata encomiabile, lo dimostrano i numerosi interventi fatti in Consiglio comunale ed i numerosi articoli pubblicati nel sito www.viverecalvene.it  su Ambiente e Cambiamenti climatici.

Appassionato di scienza e tecnologie, da sempre interessato a coniugare la tutela dell’ambiente allo sviluppo sostenibile dell’economia.

Si perché Dino, appena ne ha disponibilità, dedica il suo tempo a passeggiare nel greto del torrente Astico, a fotografare la fauna che trova vita nell’acqua del torrente, alla raccolta dei rifiuti abbandonati lungo le sponde o depositati dalle piene, alla scoperta dei fossili che custodiscono le vallette che dalle Bregonze sfociano nell’Astico.

La salvaguardia del territorio sarà una delle sfide principali che ci riserverà il futuro e potrà essere vinta solamente con l’aiuto di tutti.

Ci diamo appuntamento ad una giornata ecologica in autunno per recuperare quanto raccolto da Dino nell’Astico.

Benvenuta Cinzia

Componente attiva del Gruppo “Vivere Calvene”.

Laureata in Lingue e Letterature Straniere, da sempre impegnata nel volontariato.

Il suo è un ritorno in Consiglio comunale, aveva ricoperto la carica di Consigliere anche nella precedente amministrazione.

Giovedì scorso, nel suo esordio ha richiamato, con un suo puntuale intervento, l’importanza di dare maggior supporto alle famiglie (con il contributo da parte del Comune) per la partecipazione ai Centri estivi, momento importante di socializzazione per i bambini di Calvene; numerosi i suoi articoli, nel sito, sulla condizione femminile.

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Nelle prossime settimane pubblicheremo le nostre Osservazioni sui vari argomenti trattati nel consiglio comunale di giovedì 27 luglio scorso….

E ci saranno interessanti sorprese.

Buona estate a tutti Voi.

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a seguire Dino Polga racconta la sua esperienza da Consigliere

Nei mesi scorsi si è conclusa, con le mie dimissioni, la mia attività di consigliere comunale a Calvene, credo sia quindi opportuno scrivere poche righe per tirare le somme di questa esperienza.

Sono entrato nella Lista “Vivere Calvene” con la speranza di poter dare un mio contributo alla vita politica del paese.

Mi sono approcciato ai primi Consigli con un po’ di timore quella che si definisce sindrome dell’impostore: sarò all’altezza delle persone che mi hanno dato la loro fiducia?

Il Consiglio dovrebbe essere il luogo di massima espressione di Democrazia all’interno di un paese, dove maggioranza e minoranza si confrontano e mettono a confronto le proprie idee, processo fondamentale per migliorarle e per migliorare anche la comprensione reciproca….. almeno questo è quello che pensavo.

Devo dire però che in questi anni non ho visto niente del genere, la mia impressione durante ogni Consiglio è stata che all’attuale maggioranza interessi molto poco il parere della minoranza, quando non sia vissuto come un vero e proprio fastidio doverlo ascoltare.

Nonostante fin dall’inizio l’intenzione sia sempre stata di pormi in modo collaborativo, sembra che ogni osservazione, domanda o richiesta venisse presa come un attacco.

Più volte durante i Consigli abbiamo offerto proposte, indicato vie alternative per intervenire sul paese o sottolineato quelle che a nostro avviso erano criticità, ma non ricordo di aver mai avuto riscontri se non sulle risoluzioni più generiche.

Mentre la vita del paese sta lentamente scemando, con le occasioni di aggregazione sempre più messe in difficoltà da una burocrazia soffocante, gli attori disposti a metterci impegno e passione dovrebbero a mio parere essere incentivati, non frustrati nel loro voler dare una mano.

L’ultima goccia sono stata gli orari dei Consigli comunali; negli ultimi tempi, infatti, i Consigli comunali sono stati convocati sempre durante l’orario lavorativo.

È vero che un lavoratore che sia anche Consigliere ha diritto a permessi retribuiti per la partecipazione ai Consigli, però spesso problematiche urgenti a lavoro mi hanno costretto a non potermi assentare.

Voglio però ringraziare la squadra di “Vivere Calvene” per l’aiuto ed il supporto, siamo un gruppo coeso e abbiamo dimostrato più volte di non sfaldarci di fronte alle difficoltà.

Le nostre decisioni sono sempre state prese in modo collegiale, a volte discusse anche animatamente, ma sempre con il rispetto per chi portava idee diverse.

Anche durante il periodo di lockdown incontri e riunioni sono continuate, anche se ovviamente per via “tecnologica” e non in persona, credo sia testimonianza di quanto l’esigenza di cambiare in meglio questo paese sia sentita da ognuno di noi.

Continuerò comunque a far parte del gruppo, e a dare il mio contributo in tutti i modi che mi saranno possibili.

Dino Polga

La Porta dell’Ovest

di Gianni Balzan

Bepi

Don Beppe. No, anzi, Bepi!

Ecco, questo è un nome che non ha bisogno di presentazioni tra la nostra gente. Chi, tra noi, non conosce questo mite prete proveniente da un’altra Diocesi che qui ha piantato e coltivato il seme di un grande sogno?

Non sono necessari aggettivi altosonanti per descriverlo e raccontarlo. Basta guardarlo negli occhi per capire subito chi abbiamo davanti: un uomo di Dio determinato a portare avanti la sua missione con le armi della pace, della mitezza e dell’esempio.

Ed è proprio qui, al confine ovest del nostro paese, che quaranta anni fa (era il 1983) Bepi ha dato un senso pratico al comandamento fondamentale della cristianità: il comandamento dell’Amore. E’ qui che “Amatevi come io vi ho Amato”  ha preso forma nella sua essenza: l’amore verso gli ultimi, gli indifesi.

Ma procediamo con ordine

La Comunità

Siamo agli inizi degli anni ‘80 e Bepi prestava  il servizio come cappellano in una parrocchia di Bassano del Grappa.

Per chi se li ricorda, gli anni ’80 sono stati anni caratterizzati da tante luci e altrettante ombre nella storia e nella vita della nostra società. Momenti di esaltazione si alternavano a momenti di paura e preoccupazione.

In questo clima stava prendendo piede anche una nuova coscienza nei giovani sui temi della pace, della non violenza e dell’impegno verso la società. Parecchi giovani rifiutavano la leva, allora obbligatoria, per dedicarsi ad attività di volontariato e impegno civile prestando la loro opera in associazioni e istituzioni che rivolgevano le loro attenzioni verso le persone più fragili della collettività.

Bepi accolse questi giovani negli ambienti parrocchiali, assieme a loro prese coscienza di un fenomeno in continua espansione a quei tempi, in particolar modo nel bassanese: la criminalità minorile; ovvero quei minori che commettevano un reato, venivano richiusi in riformatori o carceri minorili, e lì restavano dimenticati da tutti. Quando uscivano non erano certo migliori rispetto a quando erano entrati.

Ecco: la prima idea, che scaturì poi nel primo grande sogno, è stata quella di rivolgere le proprie attenzioni a questi minori e dare loro una possibilità di reintegrarsi nella società.

Per far questo bisognava trovare un ambiente idoneo e chiedere al Vescovo di potervisi dedicare.

Fortunatamente il Vescovo era di larghe vedute e approvò la nuova missione di Bepi. Molto più problematica è stata invece la ricerca dell’ambiente idoneo.

Il territorio attorno a Bassano è stato il primo oggetto delle attenzioni di Bepi e di questo sparuto gruppo di giovani obiettori. Attenzioni purtroppo vane: non appena i proprietari venivano a sapere a quale scopo era destinato l’immobile da mettere a disposizione venivano accampate le più svariate scuse pur di non vendere. Nessuno voleva avere minori problematici come vicini di casa.

Fu così che si decise di ampliare l’area di ricerca spargendo la voce ad amici e conoscenti  con il passaparola.

Non è stata “una notizia un po’ originale che non ha bisogno di alcun giornale e come una freccia dall’arco scocca vola veloce di bocca in bocca (De André)”, però arrivò alle orecchie di un calvenese DOC: Antonio Testolin (Toni Fornaro) e questo bastò.

Toni si interessò alla cosa e trovò un immobile semi abbandonato, fuori mano, e dalle grandissime potenzialità nella parte ad ovest del nostro paese.

Per Bepi fu amore a prima vista. Alla prima visita trovò una casetta immersa in un campo stracolmo viole fiorite e con un albero altrettanto pieno di fiori. Sembrava proprio che la natura e il cielo assieme dicessero: “questo è il posto per la tua missione!”

Non fu facile convincere i proprietari a vendere. Non è che i calvenesi non avessero le stesse perplessità e paure dei bassanesi, però la mitezza e la caparbietà di Bepi, assieme all’importante mediazione di Toni ebbero la meglio e, nell’estate 1983, Bepi e i primi obiettori conclusero l’acquisto e iniziarono l’opera di sistemazione della prima casetta.

Si partiva al mattino presto da Bassano e si tornava la sera tardi. Lo spirito era quello di chi si stava dedicando anima e corpo al sogno.

In questo periodo era più facile trovare Bepi in calzoncini e maglietta con in mano un badile o la cazzuola a trainare i ragazzi nel lavoro, piuttosto che stare solo a guardare e comandare. Caratteristica, questa, che non l’ha mai abbandonato pure negli anni a seguire.

La notte di Natale del 1983 Bepi passò la sua prima notte nella casetta appena ristrutturata assieme al suo primo ospite.

Il Sogno varcò una tappa fondamentale: il germoglio piantato era appena nato.

Non sono state però tutte rose e viole. L’accettazione da parte di noi calvenesi non è stata immediata. E’ stato un processo lentissimo. L’incerto, la non conoscenza e la paura per i cambiamenti nella società sollecitavano e risvegliavano tra la nostra gente sentimenti di chiusura e di rifiuto.

Tuttavia il tempo, l’esempio di Bepi e le persone che lo hanno appoggiato fin dall’inizio hanno contribuito a creare le prime crepe nel muro che si era eretto e pian piano lo si è visto crollare. Ad oggi ci sono ancora dei residui ai margini, ma la via verso l’ovest è libera, sicura e percorribile.

Con il tempo la comunità si è evoluta sia territorialmente che professionalmente ed ha raggiunto le dimensioni e competenze attuali. Il germoglio nato la notte di Natale del 1983 è diventato un albero rigoglioso pieno di fronde, fiori e frutti. Descriverne la storia, i risultati, le delusioni e i successi ottenuti nel corso di questi 40 anni porterebbe ad un tomo di qualche centinaio di pagine e non è questo il nostro tema.

Noi parliamo di sogni e, nato da un fiore dell’albero così rigogliosamente cresciuto, c’è un altro sogno molto interessante di cui vi vorrei raccontare la storia.

Il Bosco

C’è stato un periodo in cui la Comunità aveva raggiunto dimensioni importanti e ci si poneva il problema di riscaldare gli ambienti nei mesi invernali.

La legna cominciava a scarseggiare e la si doveva cercare laddove era messa a disposizione. Più di qualche volta Bepi con i suoi si erano recati sul Novegno dove i ragazzi di Schio avevano tagliato della legna e messa a disposizione della comunità. Era un lavorio immane.

Come si dice, anche la provvidenza ci mise del suo, tanto che si presentò a Bepi il proprietario del bosco a nord della comunità con la proposta di vendergliene un pezzo. All’inizio Bepi era titubante perché il bosco era praticamente inaccessibile (non c’erano strade di accesso) e in mezzo c’erano altre proprietà da attraversare. Però l’insistenza del proprietario ebbe la meglio e Bepi acquistò un primo pezzo del bosco.

Cominciò così un’importante e faticosa opera di taglio e pulizia del bosco da parte di Bepi e dei volontari. Man mano che si andava avanti si scoprivano aree sempre più invitanti e belle. Si incrociavano manufatti diroccati e pianori erbosi.

Fu proprio lavorando in questo tratto di bosco che a Bepi venne in mente Franco Totaro: un amico conosciuto a Bassano, prematuramente scomparso, che considerava un visionario e una fucina di idee innovative.  E mentre pensava a Franco e lo immaginava lì, davanti a lui, che lo aiutava ad estirpare rovi e a far pulizia del bosco, nacque e prese forma l’idea di utilizzare questo pezzo di terra come luogo magico, immerso nella natura, dove si potessero fare delle passeggiate nel verde e ci si potesse rigenerare lo spirito.

Ecco: un nuovo sogno aveva occupato tutti i posti disponibili nella mente di Bepi.

L’innamoramento definitivo però avvenne più avanti, quando la natura mostrò a tutti la più bella della sorprese. Andando verso il confine ad ovest, la vegetazione diventava sempre più fitta e si sentiva in lontananza e molto attutito il gorgoglio dell’acqua che scendeva a valle. Una volta tagliato le piante più grandi e pulito dalle sterpaglie le rocce, si manifestò agli occhi dei presenti una bellissima cascata che alimentava una pozza naturale che lasciò tutti a bocca aperta.

E’ difficile, se non impossibile, descrivere le emozioni che accompagnano la scoperta delle bellezze naturali. Bisogna viverle direttamente per poterle comprendere.

Questo rafforzò in Bepi l’idea nata da poco e arricchì il sogno di altre idee che nella sua mente vulcanica si continuavano ad accavallare.

Tanto che l’anno successivo acquistò anche il rimanente pezzo di bosco e andò alla ricerca di finanziamenti verso privati e istituzioni proponendo un progetto per il “Parco delle cascate Franco Totaro” dove descrisse il sogno.

Arrivarono così i primi finanziamenti che permisero la costruzione della strada di accesso e la pulizia del bosco.

A questo punto l’area divenne accessibile a tutti e venne continuamente arricchita di nuove attrazioni che la valorizzarono sempre più.

Bepi coinvolse degli amici del CAI di Schio per tracciare una piccola via ferrata per scalare le pareti a fianco delle cascate, coinvolse anche un gruppo di artisti che impreziosirono con le loro opere d’arte rigorosamente in equilibrio con la natura, vari angoli del parco, e trasformò, con l’aiuto di tanti, un bosco inaccessibile, in un luogo sempre aperto a tutti, dove si possono fare passeggiate in mezzo al verde,  al riparo dal sole  e dove la bellezza della natura e l’arte umana si fondono assieme per elevare lo spirito dei visitatori.

Le Associazioni di Calvene hanno capito sin da subito il potenziale di questo posto. La Pro Loco vi ha organizzato per parecchi anni la festa del primo maggio, e da qualche anno un insieme di Associazioni di Calvene l’ha utilizzato come luogo di proposte teatrali e incontri culturali, grazie anche ad uno spazio ricavato risanando una vecchia cava di saldame dandogli la forma di un anfiteatro.

Quest’anno sono previste 2 attività:

  • Il 30 Giugno alle ore 20.30 la presentazione del libro “Il cane d’oro” di Sara Segantini
  • Il 30 Luglio alle ore 21.00 la proiezione di un cortometraggio realizzato dai giovani talenti della Contrada

Tutto qua?

Non sto certo a fare una guida turistica di questo luogo magico. Bisogna andarci e dedicarci il tempo necessario seguendo la lentezza dei tempi della natura.

Poi, ormai conosciamo Bepi. La sua mente vulcanica è piena di nuove idee. Alcune anche me le ha raccontate, ma non le voglio raccontare in queste righe. Sarebbe come rivelare il finale di un libro a chi ancora deve leggerlo.

Vi invito davvero ad accedere a questa porta dell’ovest e assaporarne l’essenza.

Porta di ingresso al Parco
Cavallo ligneo
GabbiaNO

Elevarsi

spazio ricavato per gli eventi

Prossimo appuntamento al Parco:

Quante tragedie ancora ?

Antonio Dalla Stella

Esprimiamo la nostra vicinanza alle Famiglie delle vittime e alle tante Famiglie dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione.

In Emilia-Romagna si è passati dall’emergenza siccità alla tragedia delle alluvioni di questi giorni, cosa stà succedendo? Dicono che dipende dall’aumento della temperatura causato dall’effetto serra, ma come si fa a dimostrare che l’aumento dipende dalla CO2 e non da fluttuazioni climatiche?

  Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica, ci aiuta a capire:

“E’ la scienza che ci dà la risposta; la storia della temperatura della Terra è analizzata con notevole precisione. Anno per anno si conosce la temperatura media della Terra. Basta analizzare i cerchi che segnano i tronchi degli alberi e i segmenti dei carotaggi polari. Un aumento così rapido, come negli ultimi 40 anni, non si era mai visto”.

Ma perché l’aumento comporta disastri ambientali?
“Nelle regioni polari la temperatura è aumentata di 3, anche di 4 gradi per via dell’aria calda che arriva dall’Equatore. All’Equatore va l’aria fredda che arriva dal nord. Succede quindi che sempre più aria calda va verso il nord e sempre più aria fredda verso il sud. Questa circolazione a cui non siamo abituati aumenta l’energia che si accumula nell’atmosfera e che si sfoga negli eventi estremi”.

Cosa dobbiamo fare per evitare questo?
“Realizzare un piano mondiale facendo un accordo climatico soprattutto con l’India e la Cina, che insieme fanno quasi metà dell’umanità”.

E in Italia possiamo fare qualcosa?
“Dobbiamo.  Non soltanto per i cambiamenti climatici ma anche per noi, per la nostra qualità dell’aria”.

Ma cosa in concreto?
«Una transizione energetica reale. Bloccare la nostra dipendenza dal gas, dal petrolio e passare alle energie rinnovabili”.

E nelle nostre case?
Cominciamo da una cosa semplice: mettere i doppi vetri a tutte le finestre d’Italia. E su tutti i tetti impianti a energia solare. Con questa mole di lavori si darebbe anche molta occupazione».

Transizione energetica: a che punto siamo?

Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto Roberto Cingolani, ex Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Siamo sulla giusta strada ma la velocità della nostra transizione non ci mette in linea con l’accordo di Parigi.

Gli obiettivi che ci eravamo posti (ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, per mantenere l’aumento delle temperature entro un grado e mezzo), sono lontani. Dobbiamo fare molto di più, in Italia e nel mondo.

Tutti i governi e tutti i soggetti interessati parlano di seguire la scienza; la scienza ci dice chiaramente quale è il percorso da seguire e ci dice che più vengono ritardati questi interventi più lontana sarà la possibilità di stare all’interno di 1,5 gradi di aumento della temperatura”.

È vero che sulle tematiche ambientali l’Europa è capofila, ma è anche vero che non tutti sono convinti.

Lo stesso governo attuale italiano, esprime qualche dubbio, rimane ben deciso che la transizione è un dovere da affrontare ma sul come a volte dice che stiamo correndo il rischio di rimanere isolati.

Dobbiamo crederci e investire nelle energie rinnovabili, dobbiamo ridurre l’utilizzo del carbone e del gas nel nostro mix energetico”.

L’emergenza climatica è sempre più pressante e la natura ci stà inviando segnali sempre più chiari dell’esistenza del problema. Non possiamo più ignorarli. Non c’è più tempo da perdere.

La ricerca ci ha dato la possibilità di catturare l’energia del sole con una tecnologia estremamente semplice; il sole illumina il pannello che trasforma la luce in energia elettrica (corrente continua), la quale viene convertita da uno strumento, l’inverter, in corrente alternata che viene immessa sulla rete delle case, delle aziende o direttamente sulla rete elettrica. Nelle installazioni domestiche o aziendali l’energia prodotta in eccesso (quella non consumata in casa) viene ceduta alla rete elettrica esterna e pagata, all’utente, dal gestore della rete.

Se seguissimo le indicazioni del Nobel per la fisica Giorgio Parisi, ossia quello di mettere “su tutti i tetti impianti ad energia solare”, idealmente sarebbe sufficiente installare pannelli sul 10 % delle superfici dei tetti utilizzabili (capannoni, supermercati, residenziale, edifici pubblici) per ottenere tutta l’energia necessaria a sostituire gas e petrolio per usi industriali residenziali e per i trasporti (pari a 385 TWh/anno).

Il prezzo del fotovoltaico, negli ultimi 10 anni, è calato del 90 % e gli attuali incentivi consentono di recuperare il 50 % del costo dell’impianto. Un sistema di media dimensione si paga nei primi tre, quattro anni di esercizio e poi produce energia gratis per i successivi 25- 30 anni.  I costi di manutenzione sono estremamente limitati, è sufficiente una pulizia annuale delle superfici per renderle sempre efficienti.

Il sole è gratis e l’energia del sole trasformata dai pannelli fotovoltaici consente il funzionamento di ogni elettrodomestico presente nell’abitazione.

Se a questa possibilità abbiniamo un uso sobrio dell’energia, possiamo contribuire in modo tangibile ed economico, alla riduzione del fabbisogno energetico e alla riduzione della bolletta energetica.  

Se l’impianto è dotato del sistema di accumulo (batterie), si può usare l’energia, prodotta in più durante il giorno, per la notte o per le giornate piovose.

La transizione energetica richiede consapevolezza e ci chiede di cambiare alcune nostre abitudini.

In questa transizione, la Politica deve fare la propria parte creando le condizioni di semplificazione amministrativa e mettendo a disposizione incentivi, soprattutto per le Famiglie a basso reddito, affinchè tutti possano accedere alle energie rinnovabili.

Due parole sulla Mobilità elettrica: stiamo parlando di un percorso di fatto già iniziato che prevede un vincolo che sarà imposto tra tredici anni alla produzione di nuove auto, mentre le auto già prodotte con motori a scoppio a quella data potranno continuare a circolare. Non c’è dubbio che se dovessimo decidere da domani di vedere in circolazione il 100 % di auto elettriche non saremo preparati, ma l’evoluzione tecnologica e la decisione dell’Unione Europea ci porterà, nel giro di pochi anni, a gestire anche questa impegnativa transizione.

Una transizione che è nell’interesse di tutti perché, non solo è questione di riscaldamento globale, ma è anche questione di emissione di polveri sottili e le auto sono la principale causa di queste emissioni: Vicenza, Brescia, Padova sono tra le città più inquinate d’Europa e la pianura padana è la zona più inquinata dell’Europa occidentale.

Da segnalare le iniziative a sostegno delle popolazioni alluvionate:

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ASSOCIAZIONE PROTEZIONE CIVILE E AMBIENTALE “LA ROCCA” CALVENE

Propone una raccolta fondi per sostenere il Comune di Bagnara di Romagna (RA) colpito dall’alluvione.

I Volontari della Protezione Civile saranno presenti in Piazza Resistenza nei giorni di sabato 27 maggio e sabato 3 giugno dalle ore 18.00 alle ore 20.00

e Domenica 28 maggio e domenica 4 giugno dalle ore 9.00 alle ore 12.00

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Altri articoli, che abbiamo proposto, dedicati ai Cambiamenti Climatici:

1) Cambiamenti climatici 2020

2) Cambiamenti climatici 2021 e pandemia… tutto è collegato

3) Cambiamenti Climatici ascoltiamo la Scienza

4) Cambiamenti climatici, un inverno senza pioggia e senza neve !!! (prima parte) 2022

5) Cambiamenti Climatici e Riscaldamento globale (seconda parte)

6) Energia: perché in Italia siamo così dipendenti dal gas ? (terza parte)

7) Produzione di energia elettrica e buone pratiche (quarta parte)

Infine, per approfondire tematiche sull’ambiente, sulle energie rinnovabili e su altri temi molto interessanti, consigliamo la visione di una serie di puntate ideata e scritta da Piero Angela e dedicata alle nuove generazioni, cioè ai giovani che oggi frequentano le scuole italiane e che un giorno saranno i responsabili della società del futuro.

Superquark – Prepararsi al futuro – RaiPlay

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25 aprile Festa della Liberazione

Giornata che ricorda la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista.

Due regimi, nazista e fascista, responsabili di crimini contro l’umanità e condannati con parole forti e chiare dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau: “Siamo qui oggi a rendere omaggio e fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei, che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine atroce contro l’umanità. Ci furono complicità. E quelle complicità si chiamano fascismo. Il fascismo europeo e quindi italiano fu complice dell’Orrore, non un incidente della storia”.

Destano viva preoccupazione dichiarazioni, decisioni e comportamenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni e della politica che, in vari casi, sono apparse divisive e del tutto inadeguate rispetto al ruolo esercitato.

Si impone una netta condanna del fascismo.

Libertà, Democrazia, Pace, Giustizia, Solidarietà, valori conquistati dalla Resistenza, siano le basi dell’agire delle nostre Istituzioni.

La Resistenza è storia e da quel fatto storico nacque la nostra Repubblica, parlamentare, antifascista, una e indivisibile e su quel fatto storico poggiano le fondamenta della nostra Costituzione.

Ogni 25 aprile insieme per non dimenticare.

Informare è un Dovere, essere informati un Diritto

dal Consiglio comunale del 15 marzo 2023

Osservazioni alla gestione 2022

Un altro anno è passato, il quarto ormai di questo mandato amministrativo, un tempo normalmente sufficiente per realizzare tante cose, ma purtroppo così non è stato.

Tanto è vero che parte di questo intervento, potrebbe essere il copia incolla di quanto detto in occasione della discussione dei conti consuntivi degli anni precedenti, visto che, anche nel 2022 l’anno di cui stiamo parlando, non sono stati risolti:

  • i problemi di messa in sicurezza dei passanti in via Roma;
  • la messa in sicurezza dell’incrocio con la provinciale, nel frattempo il costo è aumentato di 100.000 euro;
  • nessun intervento di messa in sicurezza e prevenzione ambientale del torrente Chiavona;
  • non è stato fatto alcun intervento nella direzione della transizione energetica, del risparmio energetico;
  • non è stata fatta alcuna variante al Piano urbanistico, fermo da nove anni;
  • c’è stata, invece, una totale assenza di iniziative di sensibilizzazione sui principali temi del futuro, dal risparmio energetico, alla riduzione degli sprechi, alle tematiche ambientali.

Al non fatto vanno sommate alcune decisioni, a nostro avviso, discutibili.

  • Nel 2022 è stato acceso un mutuo ventennale di 350.000 euro alla CDP che, solo nel 2023, costerà al Comune 27.900 euro, 8.300 euro in più rispetto al costo dello stesso mutuo se fosse stato contratto quando suggerito da noi; i numeri sono numeri e ci hanno dato ragione; qualche volta dovreste soffermarvi a riflettere sulle nostre proposte, anziché liquidarle come “fuori dal tempo”.
  • Altra decisione del 2022: il 26 settembre si è discusso in Consiglio comunale della Convenzione per la gestione associata dell’Ufficio Tecnico con il Comune di Lugo. La nostra posizione sull’argomento è nota ed esplicitata più volte in Consiglio, siamo sempre stati favorevoli ad unire le forze dei vari Comuni. Per quanto riguarda la Convenzione con il Comune di Lugo, avevamo chiesto più tempo per approfondire la questione, una questione importante e delicata, ma si è preferito non ascoltare, approvare un testo di Convenzione carente nella definizione degli articoli relativi alle risorse umane, alla ripartizione finanziaria, con evidenti errori nelle date. Alle nostre osservazioni, evidenziate al Sig. Segretario comunale, ci è stato risposto che non c’era tempo perché la convenzione doveva essere operativa già nel mese di ottobre e ci sarebbe stata una successiva presa d’atto in Consiglio comunale.

La Convenzione non ha avuto nessun altro momento di discussione o presa d’atto in Consiglio ed è diventata operativa il primo febbraio 2023, ben quattro mesi dopo il passaggio in Consiglio del 26 settembre; c’era tutto il tempo necessario per approfondirla.

Il 2022 è stato un altro anno dove la parola “Condividere” non ha trovato alcuna applicazione; per esempio un incontro pubblico per illustrare ai cittadini il progetto dell’incrocio e il progetto di Via Roma?  Sono progetti che interessano l’intera comunità.

L’Amministrazione ha il dovere di informare e i cittadini hanno il diritto di essere informati.

I cittadini di Via Maglio non avevano forse il diritto di essere informati che sarebbe stata installata, a ridosso delle loro abitazioni, un’antenna per telefonia di 20 metri?

I documenti del progetto sono stati depositati in Comune il 26 settembre 2022, sono trascorsi quattro mesi senza che i diretti interessati venissero informati e potessero esprimere il loro punto di vista. In questi quattro mesi quante cose si potevano fare.

È possibile che l’interesse privato possa prevalere sul diritto di precauzione e prevenzione alla salute di una comunità?

L’art. 7 – NORME DI TUTELA del Piano degli Interventi vigente nel Comune di Calvene per gli Impianti di comunicazione elettronica parla chiaro:

per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e nel rispetto del principio di cautela gli impianti potranno essere costruiti in tutte le zone, con apposito procedimento di sportello unico anche in variante al PI, ma nel rispetto delle seguenti disposizioni:

– devono essere accorpati gli impianti di più gestori in un’unica struttura;

devono essere posizionati gli impianti nelle aree di proprietà pubblica o gestite dall’Amministrazione Comunale.

La normativa è chiara. Solitamente l’operatore che chiede l’installazione interpella il Comune per capire se ci sono aree pubbliche da assegnare a questi impianti, anche perché è nell’interesse dell’operatore stesso posizionarla nel territorio comunale in quanto paga un canone di 800 euro all’anno contro i circa 800 euro al mese che paga al privato. Se poi il Comune dice di no è naturale che l’operatore cerchi soluzioni presso i privati con le conseguenze che ne derivano, installazioni selvagge in zone non idonee, ne è prova quanto successo.

Ci è voluta una sollevazione popolare, una raccolta firme, una petizione per far capire all’Amministrazione che quello non era il posto adatto, che il Comune aveva a disposizione un’area idonea lontana dal centro abitato dove installare l’antenna.

Ci risulta che in questi giorni siano in corso trattative per lo spostamento dell’antenna, questa è la cosa importante, attendiamo con fiducia gli sviluppi.

Antonio Dalla Stella

22 marzo 2023 – Giornata mondiale dell’Acqua

Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992.

Una giornata per ricordare l’importanza dell’acqua, bene primario, fonte di vita e per promuovere comportamenti responsabili nell’uso di questa preziosa risorsa.

Dal comunicato 2023 dell’ ISPRA – (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)  che analizza la disponibilità idrica nazionale degli ultimi 30 anni:

“È decisamente un trend in calo quello registrato in Italia a livello di disponibilità di risorsa idrica. Nell’ultimo trentennio climatologico 1991–2020, con un valore che ammonta a più di 440 mm, la disponibilità di acqua diminuisce del 20% rispetto al valore di riferimento storico di 550 mm.  Questa riduzione, dovuta in gran parte agli impatti dei cambiamenti climatici, è da attribuire non solo alla diminuzione delle precipitazioni, ma anche all’incremento dell’evaporazione dagli specchi d’acqua e dalla traspirazione dalla vegetazione, per effetto dell’aumento delle temperature. Sono le stime del BIGBANG, il modello idrologico realizzato dall’ISPRA che analizza la situazione idrologica dal 1951 al 2021 fornendo un quadro quantitativo e qualitativo delle acque in Italia. Le proiezioni climatiche future evidenziano, sia su scala globale che locale, possibili impatti dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico e sulla disponibilità di risorsa idrica, dal breve al lungo termine”.

Tutto è connesso: invertire questa tendenza è già molto difficile; quello che possiamo fare, da subito, prima che sia troppo tardi, è, sia mettere in campo ulteriori azioni atte a ridurre drasticamente le emissioni dei gas a effetto serra, sia intervenire fortemente sulla gestione della risorsa idrica. La siccità 2022, con un deficit di precipitazione e la persistenza di elevate temperature, ha di fatto ridotto la disponibilità d’acqua nelle riserve idriche ad uso agricolo, civile, industriale, evidenziando ancor più la necessità di affrontare tempestivamente le problematiche a 360 gradi.

La giornata mondiale dell’acqua è anche l’occasione per ricordare che al mondo su 8 miliardi di persone, 750 milioni non hanno accesso ad acqua salubre e 2,5 miliardi devono convivere con la costante scarsità di risorse idriche.

comportamenti responsabili nell’uso di questa preziosa risorsa:

  • installare il rompigetto nei rubinetti – con il rompigetto nei rubinetti la portata dell’acqua viene ridotta, a seconda dei modelli, dal 30% ed il 50% con conseguente risparmio d’acqua;
  • abituarsi a chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti o ci si fa la barba, si evita così di lasciare scorrere l’acqua senza utilizzarla;
  • riparare eventuali perdite da rubinetto o water; la piccola goccia che cade dal rubinetto o il lento ma costante fluire dell’acqua nel water sprecano inutilmente litri d’acqua;
  • controllare la cassetta di scarico del water, le normali cassette di scarico del water hanno una capacità di circa 12 litri, che, ad ogni scarico vengono rilasciati; se è possibile, conviene installare cassette in grado di rilasciare 6 litri d’acqua anziché 12, risparmiando così fino al 50%;
  • per una doccia sono necessari circa 20 litri d’acqua, per un bagno ne occorrono circa 150, il calcolo del risparmio è presto fatto;
  • le verdure devono essere accuratamente lavate, per farlo conviene tenerle a mollo in una vaschetta per un po’ di tempo e risciacquarle poi velocemente sotto un getto d’acqua;
  • utilizzare la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico;
  • per annaffiare si può adoperare l’acqua già utilizzata per altri scopi, ad esempio per lavare le verdure;
  • è preferibile scongelare gli alimenti all’aria o in una bacinella, anziché usare l’acqua corrente.

Tanti piccoli accorgimenti che possono ridurre il consumo d’acqua potabile e il conseguente costo della bolletta.

Osservazioni al Bilancio di previsione 2023

dal Consiglio comunale del 23 dicembre 2022

Ci avviamo a concludere un 2022 che speravamo migliore, e che, invece, la situazione ancora incerta della pandemia, la guerra in Ucraina, il forte aumento dei prezzi delle materie prime, la conseguente crisi energetica e ambientale, hanno generato un’inflazione a doppia cifra che sta mettendo in difficoltà le Famiglie e i Bilanci dei Comuni ed è motivo di preoccupazione anche per la sanità pubblica, non ancora ripresasi dalla pandemia.

Queste situazioni hanno generato, nel Bilancio del Comune del 2022, maggiori spese per luce e gas nella gestione degli Uffici, della Scuola Elementare e della pubblica illuminazione per più di 50.000 euro che sono state compensate da una maggiore entrata di 80.000 euro derivante dalla vendita di legname (conseguenza di Vaia e della tempesta del luglio successivo).

Ad oggi e probabilmente per buona parte del 2023 le difficoltà descritte permangono ed è in questa difficile situazione che dobbiamo individuare la strada da seguire nel definire le priorità del Bilancio di previsione 2023 – 2024 – 2025 e del Documento Unico di Programmazione 2023/2025.

Bilancio di Previsione 2023, dai dati forniti non risultano iscritte in entrata, né la voce di vendita legname né altra voce di entrata straordinaria; ne consegue che trattandosi del Bilancio di Previsione il pareggio viene oggi garantito contenendo le voci di spesa.

Sarà nel proseguo del 2023, se permarranno queste situazioni di prezzi di luce e gas, che la quadratura del Bilancio dovrà essere garantita dalle azioni messe in campo e non solo, anche lo Stato dovrà fare la sua parte con ristori ai Comuni, come è stato fatto durante la pandemia.

Tra le azioni che il Comune può mettere in campo ci permettiamo di suggerire:

  • un diverso modo di gestire l’illuminazione pubblica
  • l’applicazione, in tutti gli edifici del Comune, delle linee guida del “Decreto riduzione riscaldamenti”
  • interventi di efficienza energetica (ci sono 50.000 euro nel Bilancio 2023 e ce ne saranno altri 50.000 per il 2024), quali:
    • l’installazione di un impianto fotovoltaico che alimenti Comune e Scuole dove si lavora di giorno (può essere installato nel nuovo parcheggio con delle pensiline fotovoltaiche, che, oltre a produrre energia, mantengono le auto al riparo dal sole); c’è il sole e in assenza del sole si usa l’energia accumulata nelle batterie
    • un impianto fotovoltaico nelle ex scuole della Contrada Monte, sono sempre esposte al sole, l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici durante il giorno può essere accumulata nelle batterie e usata di notte e rendere così l’illuminazione della contrada Monte, (sono una ventina di lampioni) autosufficiente dal punto di vista energetico
    • lo stesso vale per l’illuminazione di tutta la strada di accesso agli impianti sportivi, dalla Provinciale alla zona spogliatoi/feste al vialetto che porta in Piazza.
    • Lo stesso vale per altre zone di illuminazione locale

La strada per la transizione energetica è una strada obbligata, ogni Comune deve farsi promotore di scelte innovative, anche Calvene.

Pannelli fotovoltaici ad alta efficienza e batterie di accumulo di nuova generazione consentono nuovi modi di gestire l’energia e i consumi.

Interventi in questa direzione riducono i costi delle bollette della luce con conseguenti benefici per il Comune e possibilità di investire i soldi risparmiati per nuove opere.

Alcune osservazioni per quanto riguarda il programma triennale delle Opere pubbliche e gli interventi ricompresi nell’elenco annuale.

Innesto di Via Roma con Provinciale: a due anni dall’approvazione del progetto definitivo/esecutivo (dicembre 2020, con allegate le nostre osservazioni) nel Consiglio comunale del 28 novembre scorso sono stati stanziati altri 29.000 euro per revisione prezzi progetto.

I termini completi della revisione prezzi non li abbiamo appresi qui in Consiglio comunale, come dovrebbe essere, ma dal Giornale di Vicenza, nell’intervista rilasciata dal Sindaco: “il costo dell’opera è aumentato di 100.000 euro e non appena il Comune reperirà nuovi fondi sarà indetta una nuova gara per un valore di 540.000 euro”.

L’incrocio è sempre più pericoloso, vale la pena fermarsi a riflettere e rivedere il progetto considerando due possibili stralci, il primo, rivolto a mettere da subito in sicurezza l’incrocio, sia per veicoli che per pedoni, introducendo i limitatori di velocità per garantire il transito nel limite dei 30 Km/h. Questa soluzione permetterebbe di capire, se vale veramente la pena spendere 540.000 euro senza riuscire a rimuovere le criticità della visibilità dell’incrocio e di conseguenza come converrebbe approcciare il secondo stralcio.

Riqualificazione Via Roma, Piazza e vie laterali: è vero che nel DUP semplificato, per gli Enti locali con meno di 5.000 abitanti è stato chiarito che “gli atti di programmazione, quale il programma triennale e l’elenco annuale dei lavori pubblici, possono essere inseriti nel DUP, senza necessità di ulteriori deliberazioni”. Ma stà scritto “possono”, questo non esclude la possibilità di un passaggio in Consiglio comunale.

Non solo sarebbe stato interessante discutere questo progetto davanti ad una tavola illustrativa proiettata in questa sala consiglio, ma soprattutto poteva essere l’occasione per ascoltare anche le osservazioni della minoranza.

Per esempio si poteva discutere di come 

  •  ridurre i costi dell’opera e di come aumentare la funzionalità del marciapiede, prevedendo magari un marciapiede a raso, tecnica molto diffusa, anziché rialzato;
  • oppure si poteva valutare la possibilità di introdurre, per una cinquantina di metri, una corsia unica, utile per rendere funzionali le operazioni di carico/scarico/sosta di negozi o uffici e nel contempo ridurre la velocità delle auto in transito per Via Roma, a volte sostenuta;
  • oppure come abbellire la Piazza con un intervento di arredo urbano.

La nostra richiesta sulla necessità di mettere in sicurezza i pedoni in via Roma risale al Dicembre 2019, tre anni fa.   Nel 2020 si potevano contrarre mutui a bassissimo interesse. Se l’Amministrazione si fosse attivata i lavori sarebbero già finiti e soprattutto l’opera avrebbe avuto costi minori.

Non aver avviato l’opera nel 2020 è stato un grave errore.

Ora è stato chiesto un mutuo ventennale di 350.000 euro a CDP che nel 2023 costerà al Comune dai 27 ai 28.000 euro, 8.000 euro in più all’anno rispetto al costo dello stesso mutuo se fosse stato contratto nel 2020. Se non interverranno altre forme di finanziamento, alla fine dei 20 anni di ammortamento il Comune avrà speso 8.000 x 20 = 160.000 euro in più.

La nostra proposta è di rivedere l’opera.

Un’ultima osservazione riguarda la Scuola Materna

Anche la Scuola Materna, come la Scuola Elementare stà attraversando un periodo di difficoltà di gestione; vista l’importanza che la Scuola Materna riveste per le Famiglie di Calvene si chiede, come è stato fatto lo scorso anno, di sostenere la stessa erogando anche nel 2023, oltre ai 19.000 euro previsti dalla Convenzione, un contributo supplementare da prelevare dal capitolo dove sono stati versati i 25.000 euro di contributo da privati.

Antonio Dalla Stella

8 marzo 2023 – Giornata Internazionale della Donna

In tutto il mondo l’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, una ricorrenza simbolica e importante, che ricorda le mille battaglie politiche e sociali combattute dalle donne per la conquista dei loro diritti.

Un primo pensiero va a tutte le Donne che ogni giorno, in tante parti del mondo, lottano con forza per la propria libertà, per la propria autodeterminazione.

  • Ucraina: donne che nella guerra pagano sempre il prezzo più alto, donne costrette a lasciare le loro case e il loro Paese, che hanno paura per i loro figli, che piangono morti innocenti.
  • Afghanistan: dove il regime dei talebani ha chiuso le scuole secondarie femminili e dallo scorso dicembre ha esteso il divieto per le donne di frequentare le università private e pubbliche. Preoccupante l’allarme lanciato da Medici senza Frontiere che riguarda la sanità, ossia l’ipotesi di escludere le donne dal servizio sanitario. Una decisione che va contro ogni principio di umanità ed etica medica: “Se alle donne viene impedito di lavorare nelle strutture sanitarie e se le donne possono essere curate solo da donne, sarà praticamente impossibile per loro accedere all’assistenza sanitaria”. 
  • Iran: dove lo slogandonna, vita, libertà” guida la straordinaria mobilitazione di protesta che sta attraversando tutta la società iraniana scatenata dal femminicidio della donna curda Jîna Amini da parte delle guardie del regime di Teheran il 16 settembre. La mobilitazione guidata dalle donne si è estesa a macchia d’olio dalle città alle campagne, dalle università alle fabbriche.

8 Marzo 2023 – Una seconda riflessione riguarda la condizione femminile in Italia.

Molto rimane da fare affinché donne e uomini abbiano pari dignità e pari opportunità.

La denatalità e il tasso di occupazione femminile, ancora troppo basso, sono il risultato di un modello sociale che ha reso la maternità un costo, ha inibito la carriera delle donne e ha di fatto costretto le donne a scegliere se essere madri o lavoratrici.

Servono investimenti in servizi educativi e asili nido, flessibilità nel lavoro, percorsi di formazione e specializzazione che consentano di partecipare al processo di transizione ecologica e digitale, alle nuove prospettive di vita.

Le giovani donne hanno molte risorse. Dispongono di saperi e linguaggi nuovi, di strumenti di comunicazione e di espressione di straordinaria potenza; chiedono spazio. Uno spazio che non sempre viene loro riconosciuto.

Non è più compatibile che, a parità di mansioni e di impiego, esista una differenza di retribuzione a sfavore delle donne.

Rimuovere questi ostacoli è un impegno, che la società nel suo insieme, si deve assumere.

Buon 8 marzo.

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Tragico naufragio di migranti: si temono oltre 100 morti.

Tragico naufragio di migranti a Cutro (Crotone): si temono oltre 100 morti. Non c’è ancora un numero attendibile delle persone che erano a bordo.

Secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180. Per altri molti di più, almeno 250. Al momento sono state recuperate 80 persone vive e sono stati trovati 67 cadaveri lungo il litorale di Steccato di Cutro. Tra le vittime, molti bambini e molte donne.

Dalle coste turche alla Calabria. Un viaggio pericoloso, lunghissimo, sempre più praticato dai trafficanti dopo che la Grecia ha rafforzato i controlli terrestri e i respingimenti via mare, con la Turchia.

Le vittime del naufragio provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area. I migranti erano a bordo di un grosso barcone di legno. L’imbarcazione, però, non ha retto alla forza del mare e si è spaccata a pochi metri dalla costa….. Una tragedia immane.

Non possiamo continuare a ripetere le parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero.

Unicef: quasi 26mila morti dal 2014

“Queste morti non possono che generare vergogna”

Monsignor Gian Carlo Perego, presidente Cemi e Fondazione Migrantes, chiede con urgenza un impegno europeo per un’operazione Mare Nostrum, “che metta strettamente in collaborazione le istituzioni europee, i Paesi europei, la societa’ civile europea rappresentata dalle Ong”.

La collaborazione “con i Paesi del Nord Africa non puo’ limitarsi a interessi energetici o a sostegni per impedire i viaggi della speranza – sostiene monsignor Perego – ma deve portare a un canale umanitario permanente e controllato nel Mediterraneo verso l’Europa”.

“Le risorse – continua il presule – vanno investite nella tutela della vita, nell’accompagnamento delle persone non in muri o campi disumani. La vita e il futuro dell’Europa dipende da come si accoglie, tutela, promuove e integra le persone in cammino”.

Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha richiamato la comunità internazionale ad un grande impegno per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”.  Mattarella sollecita l’Unione europea ad assumersi “la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”. 

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