M’illumino di Meno è la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili che Rai Radio2 con il programma Caterpillar organizza annualmente dal 16 febbraio 2005* perdiffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse.
Partecipiamo a questa iniziativa oggi e non solo oggi, facciamo in modo che diventi uno stile di vita.
La crisi climatica, giorno dopo giorno, ci manda dei segnali; stà a noi farli propri e imboccare la strada del cambiamento rivedendo parte dei nostri comportamenti.
Alcuni consigli utili per risparmiare energia:
spegnere le luci quando non servono
non lasciare le spie accese degli apparecchi elettronici
sbrinare frequentemente il frigorifero e se possibile tenerlo distanziato dal muro in modo che possa circolare l’aria
moderare il riscaldamento dei locali
preferire elettrodomestici a basso consumo
installare lampade a basso consumo
usare l’auto solo quando è indispensabile, preferire il cammino
Più ci illudiamo di poter gestire l’emergenza climatica senza trattarla come una vera crisi, più tempo perderemo: serve un cambio di cultura.
Trovare la giusta formula non sarà facile, ma è indispensabile.
*data dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, l’accordo internazionale per contrastare il cambiamento climatico.
Il Presidente Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo:
Nel Giorno del Ricordo, che la Repubblica ha voluto istituire, desidero anzitutto rinnovare ai familiari delle vittime, ai sopravvissuti, agli esuli e ai loro discendenti il senso forte della solidarietà e della fraternità di tutti gli italiani.
Le sofferenze, i lutti, lo sradicamento, l’esodo a cui furono costrette decine di migliaia di famiglie nelle aree del confine orientale, dell’Istria, di Fiume, delle coste dalmate sono iscritti con segno indelebile nella storia della tragedia della Seconda Guerra Mondiale e delle sue conseguenze.
Tanto sangue innocente bagnò quelle terre. L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze. Il dolore, che provocò e accompagnò l’esodo delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, tardò ad essere fatto proprio dalla coscienza della Repubblica. Prezioso è stato il contributo delle Associazioni degli esuli per riportare alla luce vicende storiche oscurate o dimenticate, e contribuire così a quella ricostruzione della memoria che resta condizione per affermare pienamente i valori di libertà, democrazia, pace.
Nessuno deve avere paura della verità. La verità rende liberi. Le dittature – tutte le dittature – falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato. La nostra Repubblica trova nella verità e nella libertà i suoi fondamenti e non ha avuto timore di scavare anche nella storia italiana per riconoscere omissioni, errori o colpe.
Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, continua il Presidente della Repubblica, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell’umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l’indifferenza che genera rimozione e oblio.
Il passato non si cancella. Ma è doveroso assicurare ai giovani di queste terre il diritto a un avvenire comune di pace e di prosperità.
La ferma determinazione di Slovenia, Croazia e Italia di realizzare una collaborazione sempre più intensa nelle zone di confine costituisce un esempio di come la consapevolezza della ricchezza della diversità delle nostre culture e identità sia determinante per superare per sempre le pagine più tragiche del passato e aprire la strada a un futuro condiviso.
Lo testimoniano Gorizia e Nova Gorica designate insieme unica capitale europea della cultura del 2025″.
La Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra il 5 febbraio, promossa dalla campagna Spreco Zero con il patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente, della Salute e degli Affari Esteri, compie quest’anno dieci anni. Nata per volere del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna è una campagna di sensibilizzazione permanente sullo spreco alimentare in Italia.
La giornata internazionale si celebra infatti il 29 settembre sotto l’egida dell’ONU.
Secondo il report compiuto da Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability (Osservatorio nazionale sugli sprechi) e pubblicato in occasione della giornata celebrativa, gli italiani nel 2022 hanno gettato 75 grammi di cibo al giorno, 524 grammi settimanali, 27,253 kg all’anno che valgono 6,28 miliardi di euro nel consumo domestico e 9 miliardi di euro lo spreco di filiera. E’ aumentato l’acquisto di prodotti a KM 0 ed è diminuito il consumo dei pasti fuori casa (a causa dell’effetto pandemia).
Il trend è comunque positivo visto che gli italiani hanno sprecato un 12 % in meno rispetto all’anno precedente.
L’Agenda ONU 2030 ha prefissato degli Obiettivi di sostenibilità: il 12esimo obiettivo si propone di dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto.
La giornata nazionale è dunque l’occasione per sensibilizzare la società, le istituzioni, i cittadini e fare propri gli obiettivi dell’Agenda nell’agire quotidiano.
La Francia, nostra vicina, nel 2019 ha approvato una legge contro lo spreco dei prodotti alimentari invenduti e a partire dal primo gennaio 2022 le imprese francesi hanno il divieto di distruggere i residui alimentari e devono riciclarli o donarli.
La Spagna è diventata il terzo paese europeo a legiferare sullo spreco alimentare al fine di ridurre in modo drastico (del 20%) il cibo che finisce nella spazzatura. È stata approvata una legge entrata in vigore il primo gennaio del 2023. La legge prevede che il cibo in buone condizioni possa essere donato a banchi alimentari oppure trasformato in prodotti come succhi e marmellate; in secondo luogo venga utilizzato per il consumo animale e in terzo luogo per fare compost o biocombustibili.
Nei bar e ristoranti i clienti hanno la possibilità di portarsi a casa quello che non hanno consumato senza costi aggiuntivi.
Il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti Italiano, adottato dal Ministero dell’Ambiente con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, ha affrontato per la prima volta in modo organico il problema degli sprechi alimentari in Italia, in linea con quanto indicato dalla Commissione Europea per un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse.
L’Italia può considerarsi pioniera in questo ambito grazie alla legge Gadda (legge n.166 del 19 agosto 2016 testo completo sulla Gazzetta Ufficiale ) che persegue la finalita’ di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti, nonché contribuire ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni con particolare riferimento alle giovani generazioni.
Ciascuno di noi può attuare delle buone pratiche per ridurre lo spreco attraverso
una corretta conservazione degli alimenti in frigorifero, in congelatore, in dispensa (leggendo le etichette).
un acquisto pianificato controllando la dispensa e il frigorifero per evitare di acquistare più del necessario.
leggere con attenzione le etichette per saper distinguere tra “da consumare entro” e “da consumare preferibilmente entro”. Il termine minimo di conservazione indica una stima del produttore sul periodo di migliore qualità del prodotto. Ciò significa che superata tale data il cibo potrebbe iniziare a perdere alcune proprietà organolettiche come gusto e aroma ma non costituisce un rischio il suo consumo.
utilizzare ricette che permettano, con un po’ di creatività, di utilizzare gli avanzi.
utilizzare il congelatore per conservare porzioni di cibo già preparate.
Oltre ai banchi alimentari negli ultimi anni sono nate alcune startup che combattono lo spreco con attività innovative.
Le applicazioni che hanno sviluppato permettono di acquistare, a un prezzo ridotto, cibo in perfetto stato di conservazione prima che un negozio, un hotel o un ristorante lo butti nella spazzatura perché non considerato più “fresco”. Un esempio è la app Too Good To Go nata in Danimarca nel 2015 e arrivata in Italia nel 2019.
Consente all’esercente di vendere a fine giornata, a prezzo ridotto, il cibo invenduto.
Lo spreco alimentare non ha solo un impatto negativo a livello economico ma anche a livello ambientale perché rappresenta il 10 % delle emissioni di CO2 .
Il 27 gennaio si celebra la “Giornata della Memoria” dedicata alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto e di coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere gli ebrei dalle persecuzioni naziste. Non solo ebrei “passarono per il camino e adesso sono nel vento”[1] anche zingari, testimoni di Geova, oppositori politici, omosessuali, scrittori ed artisti considerati sovversivi, menomati fisici e mentali, polacchi e altri popoli slavi subirono le crudeltà del Regime. Questa data venne scelta perché, proprio quel giorno, del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz e videro per la prima volta l’orrore dei seguaci di Hitler. Nella Giornata della Memoria abbiamo deciso quindi di proporre alcune frasi, tratte dai libri più significativi, per risvegliare le coscienze e non dimenticare perché “coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza”[2].
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa e andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. – Primo Levi – poesia Shemà
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. – Elie Wiesel
Nascere per caso nascere donna nascere povera nascere ebrea è troppo in una sola vita. – Edith Bruck
“Tanto grande è il rischio di dimenticare, che occorrerebbe un anniversario di Auschwitz al giorno“ – Elisa Springer
“Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato” – Carlos Ruiz Zafón
“La strage è avvenuta localmente in Germania e non in Italia, e questo ha concesso alla maggior parte degli italiani di trovarsi un alibi facile, cioè “queste cose le hanno fatte loro, non le abbiamo fatte noi”. Ma le abbiamo cominciate noi. Il nazismo in Germania è stata una metastasi di un tumore che era in Italia. È un tumore che ha condotto vicino alla morte la Germania e l’Europa, vicino al disastro completo.” – Primo Levi
“Questi ricordi non sono semplici indumenti, qualcosa di cui ci si può spogliare e mettere nell’armadio. Sono incisi nella nostra pelle. Non possiamo liberarcene” – Trudi Birger
“L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo.” – Liliana Segre
“Sappilo, Dio: farò del mio meglio. Non mi sottrarrò a questa vita. Continuerò ad agire e a tentare di sviluppare tutti i doni che ho, se li ho. Non saboterò nulla. Di tanto in tanto, però, dammi un segno. E fa’ in modo che esca da me un po’ di musica, fa’ in modo che trovi una forma ciò che è in me, che lo desidera così tanto.” – Etty Hillesum
“Quanto sarebbero buoni gli uomini, se ogni sera prima di addormentarsi rievocassero gli avvenimenti della giornata e riflettessero a ciò che v’è stato di buono e di cattivo nella loro condotta.” – Anna Frank
“Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?“ – Primo Levi
Con la speranza e l’augurio che leggendo queste testimonianze possiamo diventare tutti Ambasciatori di un ideale di libertà che riesca a fermare il male affinché la Memoria della Shoah non finisca per diventare solo un capitolo nei libri di storia.
… per non dimenticare…
Auschwitz
[1] Francesco Guccini “canzone del bambino nel vento”
Come ogni anno dal 2009 l’8 dicembre ha aperto al pubblico il Presepe Artigianale di Diego Pasin, una vera e propria opera d’arte frutto di passione, dedizione e tanta inventiva.
L’idea di Diego Pasin, classe 1948, nato e cresciuto a Calvene, inizia con la costruzione di un piccolo pezzo di presepe in stile orientale, realizzato di pura fantasia e ancora oggi inserito all’interno del complesso. Successivamente si dedicherà ogni giorno alla costruzione e ricostruzione dei monumenti storici e religiosi più significativi del suo paese, Calvene: circa 7000 ore di lavoro accumulate negli anni per costruire minuziosamente e in scala (1 metro = 3 cm) edifici religiosi, case, monumenti e stalle, con una certa attenzione anche per la storia. Nulla è dato al caso, Diego per ogni edificio è attentissimo ai dettagli, alla sua storia e alla sua costruzione: per ogni opera tutto viene realizzato a mano, a partire da sabbia e acqua per la creazione dei mattoncini con cui ogni struttura è costruita.
Con il Presepe Artigianale è possibile vedere e riconoscere monumenti presenti all’interno del tessuto urbanistico di Calvene, come la Chiesa Arcipretale in Piazza Resistenza,
costruita nel 1852 dopo una terribile alluvione del torrente Chiavona che distrusse la pieve originaria situata in prossimità dell’attuale cimitero, il campanile,
il capitello di San Marco, conosciuto spesso con il nome di “capitello della Madonna della Cintura”,
la chiesetta di San Bellino al Monte di Calvene (1754),
il ponte ad arco ribassato sull’Astico (1907/1908),
Ma con il presepe di Diego è possibile fare un salto indietro nel passato e immaginare anche quegli edifici ormai scomparsi, ma che lui ha deciso di rappresentare: il maglio che da’ il nome alla Contrada,
oggi non più presente perché abbattuto nel 1903, quando Bernardino Nodari lo acquisì dalle ditte Testolin e Bonauguro per costruire al suo posto una centrale idroelettrica dotata di due turbine Francis della ditta Riva di Milano, per rifornire di energia elettrica la sua cartiera a Lugo di Vicenza, oppure “il ponte che bala” della centrale idroelettrica Rossi, spazzato via dalla “brentana” durante l’alluvione del 4 novembre del 1966, ma rimasto nella memoria di molti compaesani,
il ponte che bala” della centrale idroelettrica Rossi,
e infine l’affresco del “Paradiso” una volta presente su una casa lungo la strada che porta a Caltrano, ora ricoperto dalla malta, ma ricostruito secondo i ricordi di Diego dall’artista Martina Dalla Stella.
Il primo edificio di Calvene ricostruito da Diego è il “Mulino della Teodolinda”, edificato secondo le fonti storiche nel 1768, quando Antonio Sartori Piovano di Villaraspa chiese al Magistero delle Acque la possibilità di utilizzare le acque del torrente Chiavona per uso di un molino a copedello di una roda in tutto (Brazzale 2022).
“Mulino della Teodolinda”
Successivamente l’impegno e il lavoro di Diego si riversarono nella ricostruzione della Contrada Maglio, una delle più antiche di tutto il paese, ma soprattutto luogo in cui Diego stesso nacque.
Contrada Maglio con l’affresco del “Paradiso”
Il lavoro di Diego risulta straordinario, non solo per come vengono ricostruiti manualmente gli edifici, ma anche per i dettagli che sa rappresentare al loro interno, con un pizzico di dolcezza e nostalgia: la cameretta nella sua casa di origine con la foto dei suoi genitori appesa sopra il letto,
gli interni della Chiesa Arcipretale di Calvene,
Patronato – Chiesa – Canonicail cinema-teatro all’interno del Patronato,
la vecchia scuola elementare nella sede del Municipio (ultimo pezzo aggiunto quest’anno al presepe), dove ricorda il suo primo giorno di scuola il 1 ottobre 1954.
A sbirciare nelle piccole finestre in legno di ogni edificio ci si perde veramente nella minuziosità dei dettagli, e a pensare che il tutto è stato realizzato a mano si rimane davvero a bocca aperta.
Il presepe è aperto ogni giorno dall’8 Dicembre 2022 al 22 Gennaio 2023 tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30. Entrata Libera. Le offerte andranno in beneficenza per mano di suor Valentina Elisa Baù ad una missione in Guinea Bissau.
Ringraziamo Diego Pasin per la sua disponibilità a rilasciare questa piccola intervista, in un tour privato del suo meraviglioso Presepe. Grazie Diego.
Silvia Binotto
altri particolari del Presepe
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Buon Natale e un Augurio di un sereno 2023 alla Comunità di Calvene
Abbiamo organizzato questo incontro per raccontarvi la nostra esperienza di questi tre anni e mezzo dalle elezioni del maggio 2019 e per condividere con Voi alcuni temi.
Come Gruppo Consiliare “Vivere Calvene” siamo stati presenti a tutti i Consigli comunali; abbiamo fatto le nostre proposte e, quando non eravamo d’accordo, le nostre osservazioni.
Il nostro comportamento è sempre stato trasparente, ciò che dovevamo dire l’abbiamo detto e documentato nella sede istituzionale della massima rappresentanza dei cittadini: ossia in Consiglio comunale.
I nostri interventi sono tutti depositati agli atti dei Consigli.
In questi tre anni abbiamo espresso, più volte, la nostra disponibilità a collaborare, perché collaborare significa mettere insieme le idee, trovare le soluzioni migliori per i cittadini, per Calvene. Ma la nostra disponibilità è sempre stata ignorata.
Nonostante questo, il nostro impegno non è mai mancato e non mancherà nel rispetto dei cittadini che ci hanno votato.
… Informare è un Dovere, essere informati un Diritto !
Osservazioni al Progetto
la strada è interessata da un carico di traffico che tende a mantenere alta la velocità, con un’importante parte di traffico pesante, il semaforo sempre verde invita a correre;
la visuale per il conducente di una automobile, in uscita da via dell’Emigrante, che deve girare verso Caltrano è nella condizione limite di sicurezza, l’angolo della casa limita la visuale; lo stesso vale se deve girare a destra verso Lugo, le auto in sosta tolgono la visuale; la posa della pensilina per studenti, in attesa del bus, (richiesta da tempo) può eliminare questa criticità;
si ritiene che, per mettere in sicurezza il transito nell’area dell’incrocio, il limite di velocità vada ridotto da 50 km/h a 30 km/h e, se non sufficiente, sanzionare chi passa ad alta velocità;
introdurre i 30 km/h nella parte dell’incrocio non comporta alcun disagio alle persone di Calvene, in quanto rallentano in modo automatico per immettersi in Via Roma, come pure le persone che, da Via Roma, si immettono nella Provinciale.
il limite dei 30 km/h renderebbe inoltre più sicure le due uscite dai passi carrai privati
quello di ingresso/uscita dalla corte, posta a sud, al centro dell’incrocio
quello a nord-ovest che, con l’allargamento della strada, si ritrova con lo scivolo sul marciapiede (con due possibili situazioni di pericolo auto e pedoni);
prevedere la protezione verticale al marciapiede nel lato sud, nei punti più stretti;
verificare le condizioni di sicurezza dell’attraversamento pedonale inizio Via Roma, molto vicino alla curva;
Infine, per completare l’organizzazione dell’area, si propone di ricavare un’area a parcheggio all’inizio di via dell’Emigrante, a destra, prima dei cassonetti, già area pubblica, utile per residenti, clienti del Negozio e del Bar.
A due anni dall’approvazione del progetto definitivo/esecutivo (dicembre 2020, con allegate le nostre osservazioni) nel Consiglio comunale del 28 novembre scorso sono stati stanziati altri 29.000 euro per revisione prezzi progetto; nessuna informazione è stata comunicata sui tempi di inizio lavori.
Considerazione comune: l’incrocio è sempre più pericoloso.
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il marciapiede lungo via Roma, sulla sinistra salendo in Piazza, è di circa 250 mt, largo m 1.20, pavimentato con cubetti di porfido e profilo in porfido;
sono previsti due attraversamenti pedonali rialzati pavimentati con cubetti di porfido;
è prevista la pavimentazione stradale, dall’incrocio con Provinciale alla Piazza, alcune strade laterali e parte del piazzale della palestra.
Osservazioni emerse:
è condivisa l’ipotesi di marciapiede a raso, più funzionale;
lungo via Roma le auto, spesso, transitano a velocità sostenuta, sia per ridurre la velocità che per rendere funzionali le operazioni di carico/scarico/sosta di negozi o uffici, va valutata la possibilità di introdurre, per una cinquantina di metri, una corsia unica;
è stato chiesto, come è possibile che con due opere così importanti per i cittadini (Incrocio e Marciapiede di via Roma) per una spesa prevista di 800.00 euro non ci sia stata nessuna Assemblea pubblica per illustrare i progetti?
Nota sul finanziamento
La nostra richiesta sulla necessità di mettere in sicurezza i pedoni in via Roma risale al Dicembre 2019. Nel 2020 si potevano contrarre mutui a bassissimo interesse. Se l’Amministrazione si fosse attivata i lavori sarebbero già finiti e soprattutto l’opera avrebbe avuto costi minori.
L’osservazione del Sindaco, alla nostra richiesta, è stata che “prima si pagano i debiti poi si fanno i mutui”.
Il Sindaco si riferiva al debito contratto dall’Amministrazione precedente per l’impianto fotovoltaico.
Un’affermazione non vera, da noi smentita con numeri alla mano nel Consiglio comunale dell’ottobre 2020.
I numeri sono numeri e i numeri dicono che le entrate da impianto fotovoltaico non solo pagano le quote di ammortamento e di interesse del mutuo, ma garantiscono al Comune una importante entrata annua in parte corrente di 11.000 euro (130.000 euro da inizio funzionamento) oltre a dare un altrettanto importante contributo ambientale con la riduzione delle emissioni di Co2.
Non aver avviato l’opera nel 2020 quando i tassi di interesse sui mutui erano ai minimi storici è stato un grave errore.
Ora è stato chiesto un mutuo di 350.000 euro alla Cassa Depositi e Prestiti che nel 2023 costerà al Comune dai 27 ai 28.000 euro, (i tassi di interessi sono ormai triplicati rispetto al 2020).
La nostra proposta è di rivedere l’opera e ridurre i costi.
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Interventi di efficienza energetica
dove mettere i pannelli ?
sui tetti o meglio ancora nei parcheggi con delle pensiline fotovoltaiche, che, oltre a produrre energia, mantengono le auto al riparo dal sole.
Nel nuovo parcheggio in Piazza, c’è tutto lo spazio che serve per alimentare Comune e Scuole dove si lavora di giorno.
C’è il sole e in assenza del sole si usa l’energia accumulata nelle batterie.
Le ex scuole della Contrada Monte sono sempre esposte al sole, l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici durante il giorno può essere accumulata nelle batterie e usata di notte e rendere così l’illuminazione della contrada Monte, (sono una ventina di lampioni) autosufficiente dal punto di vista energetico.
lo stesso vale per l’illuminazione di tutta la strada di accesso agli impianti sportivi, dalla Provinciale alla zona spogliatoi/feste al vialetto che porta in Piazza.
Lo stesso vale per altre zone di illuminazione locale
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Nel Consiglio comunale del 26 settembre scorso all’ordine del giorno è stato iscritto il punto: «Convenzione per l’Ufficio Tecnico comunale con il Comune di Lugo di Vicenza»
Il testo della Convenzione, da approvare, è stato messo a disposizione dei Consiglieri con due giorni di ritardo sui termini previsti.
Visto l’importanza dell’argomento e il poco tempo a disposizione per approfondire, in Consiglio comunale abbiamo chiesto la sospensiva, ossia la possibilità di discuterlo nel prossimo Consiglio comunale.
La sospensiva non è stata concessa e la Convenzione è stata messa ai voti e approvata dai soli Consiglieri di maggioranza senza essere neppure letta in Consiglio. Da parte nostra, nell’interpretare il nostro ruolo di minoranza abbiamo presentato le nostre osservazioni al testo in discussione e le nostre proposte integrative; che nella seduta del Consiglio, non sono state recepite.
A metà ottobre, un mese dopo il Consiglio comunale, la Giunta ha apportato modifiche sostanziali al testo, che riscrivono gli articoli delle Risorse Umane e dei Rapporti finanziari (gli stessi articoli oggetto delle nostre osservazioni). Ora attendiamo la presa d’atto delle modifiche con un nuovo passaggio in Consiglio comunale.
L’approvazione della Convenzione, ha generato situazioni scaturite nelle dimissioni del Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Calvene.
Ciò che possiamo dire è che quando si decidono modifiche organizzative, queste, per avere successo, devono essere preparate, discusse e condivise con i soggetti interessati.
Per quanto riguarda la variante al Piano Regolatore Generale l’ultima risale ad aprile 2014.
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Osservazione sulla strada di Montagna
Se anche questo inverno viene chiusa al traffico la strada che porta alle Malghe, è condivisa la proposta di spostare la chiusura della strada, dalla curva di Folgaria al tornante successivo dove inizia la proprietà comunale, quello prima del Vanzo.
I cittadini, proprietari dei terreni, devono poter accedere alle loro proprietà senza dover pagare alcun permesso.
Nel tornante dove inizia la proprietà comunale esiste la possibilità di manovra e di inversione di marcia e solitamente fino a quel punto la strada è tutta esposta a sud e percorribile per la maggior parte dell’inverno.
Il 20 dicembre 1993 con la risoluzione 48/104 è stata adottata dall’Assemblea delle Nazioni Unite la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne.
Nel 1999 L’Onu proclama il 25 novembre Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. La data scelta ricorda l’assassinio di tre giovani sorelle avvenuto il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana. Le tre donne si erano opposte alla dittatura del presidente Trujillo e per questo furono torturate, massacrate a colpi di bastone e poi strangolate. Divennero quindi simbolo della dignità della donna e di impegno per la democrazia.
Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l’ONU invitò tutti i governi a prendere iniziative con cui sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza alle donne, in ambito sia pubblico che domestico.
Oggi in tutto il mondo il 25 novembre è celebrato con l’arancione, tanto che si parla anche di Orange Day.
In Italia, il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne sono le scarpe rosse, lasciate abbandonate su tante vie e piazze del nostro Paese per sensibilizzare l’opinione pubblica. L’artista messicana Elina Chauvet, nel 2009, attraverso una sua installazione, nominata appunto Zapatos Rojos, volle ricordare l’assassinio di sua sorella da parte del compagno.
Da allora sono diventate uno dei modi più popolari per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio.
Dal 25 novembre iniziano i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere. La campagna si conclude ogni anno il 10 dicembre in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani per sottolineare che la violenza di genere è una violazione dei Diritti Umani.
Molte le iniziative in Italia per sostenere le circa 50 mila donne che si rivolgono ai centri antiviolenza per riprendere in mano la propria vita, numerose le azioni per contrastare una cultura violenta, prevenire e sensibilizzare, in difesa dei diritti e della sicurezza delle donne.
Era il 26 febbraio 2022 quando pubblicammo, in questo sito, nella rubrica “Sguardo nel Mondo”, l’articolo Salviamo il mondo dalla follia della guerra cercando di capire le ragioni del nascente conflitto Russo-Ucraino.
Ora, a più di sette mesi da quel giorno, l’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione.
Una guerra che ha già fatto migliaia di morti tra i civili, decine di migliaia tra i militari e innescato una crisi energetica mondiale con gravi conseguenze, anche sotto l’aspetto alimentare, soprattutto in alcune delle nazioni più povere del pianeta.
L’Unione Europea ora, più che mai, deve operare con una sola voce, diventando un affidabile intermediatore e non delegando solo agli Stati Uniti d’America e alla NATO decisioni che riguardano in primo luogo l’Europa.
A seguire alcuni passi dell’accorato appello di Papa Francesco di domenica 2 ottobre.
“Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale. Essa, infatti, aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale”.
“Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni”.
“Il mio appello si rivolge innanzitutto al Presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace. A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo”.
“Per favore, facciamo respirare alle giovani generazioni l’aria sana della pace, non quella inquinata della guerra, che è una pazzia!”
Ognuno di noi può dare il proprio sostegno partecipando alle Manifestazioni indette a favore della Pace.
La democrazia è preziosa e non possiamo darla per scontata. Il diritto di voto è una delle forme di libertà individuale più importanti che abbiamo e una delle massime forme d’espressione democratica.
Il nostro voto può contribuire a rendere l’Italia un paese migliore, in grado di combattere le povertà, proteggere l’ambiente, garantire la salute e la giustizia sociale.
Un invito ai giovani: andate a votare, con il vostro voto avrete l’opportunità di decidere cose che finora hanno deciso gli altri per Voi; fate valere i vostri punti di vista, le vostre idee, perché l’Italia ha bisogno di sentirsi giovane.
Dal discorso di PIERO CALAMANDREI agli studenti (1955)
“La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica.”