Cinzia Sartori
Il tema della Giornata Internazionale della Donna di quest’anno è “Uguaglianza di genere oggi per un domani sostenibile”.
Le Nazioni Unite celebreranno la data con un atto virtuale e una tavola rotonda a cui parteciperanno le più alte cariche delle Nazioni Unite, la Presidente della Commissione delle Nazioni Unite sullo Status delle Donne, Geraldine Byrne Nason e la direttrice dell’Agenzia Onu per la promozione della parità di genere, Sima Sami Bahous, oltre che numerosi attivisti per l’uguaglianza di genere e il cambio climatico.
Il tema scelto vuole mettere in risalto e riconoscere il contributo delle donne, ragazze e bambine di tutto il mondo che stanno guidando gli sforzi per rispondere, mitigare ed adattarsi ai cambiamenti climatici.
La sfida continua di potenziare l’uguaglianza di genere è essenziale per permettere un’ampia partecipazione delle donne relativamente alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dei rischi ambientali, questione che si ripercuote nello sviluppo economico e sociale.
Il tema scelto è poi in perfetta armonia con il tema della 66° sessione della Commissione sullo Status delle donne che avrà luogo dal 14 al 25 marzo 2022 e che si concentrerà sull’uguaglianza di genere nel contesto del cambiamento climatico, l’ambiente e la riduzione del rischio di disastri.
Già nell’autunno dello scorso anno, durante la Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26) a Glasgow, molti paesi hanno proposto di incorporare l’uguaglianza di genere in tutte le loro azioni sul clima.
Il Regno Unito ha definito il modo in cui 165 milioni di sterline di finanziamenti affronteranno la doppia sfida della disuguaglianza di genere e del cambiamento climatico; la Bolivia si è impegnata a promuovere la leadership delle donne, attraverso il loro coinvolgimento in progetti di sviluppo sostenibile e la Germania ha annunciato una nuova strategia di genere nell’ambito della sua Iniziativa Internazionale sul Clima.

Il Centro di Ateneo «Elena Cornaro» per i saperi, le culture e le politiche di genere dell’Università di Padova ha svolto uno studio sull’obiettivo 5 della Agenda 2030 Onu sottolineando come il raggiungimento della parità di genere sia uno degli obiettivi più difficili da raggiungere ma che avrà effetto a cascata sul raggiungimento degli altri 17 obiettivi.
Le donne e le ragazze, secondo il rapporto di UN Women, hanno il 4% di probabilità in più rispetto agli uomini di vivere in estrema povertà, e un rischio del 10% più elevato di affrontare condizioni di insicurezza alimentare. Se il 70% delle persone che nel mondo vivono nell’indigenza, secondo le stime Onu, sono donne, appare chiaro come esse siano maggiormente colpite da eventi meteorologici estremi, da perdita di produttività agricola per il sostegno familiare e morte.
Inoltre in molti paesi in via di sviluppo, la combinazione di stereotipi di genere e alti costi scolastici porta molte famiglie a decidere di far abbandonare la scuola a una ragazza su cinque tra i 13 e i 14 anni.
L’accesso alla formazione, all’istruzione, alla tecnologia, alle risorse finanziarie, al processo decisionale politico rimane limitato per le donne a causa di pregiudizi persistenti e il problema non riguarda solo i paesi in via di sviluppo.
La nota metafora “soffitto di cristallo” viene usata per indicare le barriere sociali, culturali e psicologiche che impediscono a molte donne di raggiungere posizioni di vertice e responsabilità in ambito professionale.

Il settimanale d’informazione politica-economica in lingua inglese The Economist, l’8 marzo del 2013, ha creato il “glass ceiling Inditex“ che è il nome di un indicatore che misura ( in 29 paesi) il grado di disuguaglianza di genere attraverso i dati raccolti da organizzazioni quali la Commissione Europea, l’Organizzazione Internazionale per il Lavoro e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico, in materia di istruzione, partecipazione alla forza lavoro, retribuzioni, diritto di maternità, costi per l’accudimento dei bambini e presenza in posti di lavoro a livello dirigenziale.
Anche l’’indice sulla parità di genere sviluppato dall’European Institute for Gender Equality (EIGE), un’agenzia dell’Unione Europea che si adopera per rendere l’uguaglianza di genere una realtà all’interno e all’esterno dell’UE, conferma che i progressi nell’UE avvengono molto lentamente. https://eige.europa.eu/gender-equality-index/2021
Il messaggio del Segretario Generale Antonio Guterres per la Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza 2022 (celebratosi venerdì 11 febbraio) conferma questi dati:
“Oggi, solo un ricercatore scientifico e ingegneristico su tre al mondo è una donna.
Barriere strutturali e sociali impediscono alle donne e alle ragazze di entrare e progredire nel campo scientifico. La pandemia da COVID-19 ha ulteriormente accresciuto le disuguaglianze di genere, dalla chiusura delle scuole all’aumento della violenza e ad un maggiore onere nell’assistenza domiciliare.Questa disuguaglianza sta privando il nostro mondo di enormi talenti e di innovazione. Abbiamo bisogno del punto di vista delle donne per garantire che la scienza e la tecnologia funzionino per tutti.
Possiamo – e dobbiamo – agire. Con politiche che riempiano le aule di ragazze che studiano tecnologia, fisica, ingegneria, matematica.
Con misure mirate per garantire alle donne opportunità di crescita e leadership presso laboratori, istituti di ricerca e università.
Con determinazione per porre fine alla discriminazione e agli stereotipi sulle donne nella scienza”.
Giornata Internazionale delle donne e ragazze nella scienza 2022.

A giugno 2021 è stata eletta Daniela Mapelli, (2021-2027) prima donna nella storia del BO e prima donna rettrice in 800 anni di storia dell’Ateneo patavino dove, per inciso, nel 1678 ottenne la laurea, prima donna al mondo, la nobile veneziana Elena Lucrezia Cornaro.
La rettrice in un’intervista al Corriere della Sera del 24 giugno 2021 afferma che “è arrivato il momento per le donne di pretendere […] di proporsi in ogni ruolo di leadership…Donne e uomini devono avere le stesse possibilità in ogni campo. Per questo è necessario un cambiamento culturale. All’Università di Padova abbiamo messo in atto la premialità di genere: vengono premiati i dipartimenti che aumentano la presenza femminile. Continuiamo a sollecitare ricercatrici e docenti a mettersi in gioco per incarichi di responsabilità e vertice. E naturalmente incentiviamo il congedo di paternità…..Dobbiamo fare in modo che ci siano sempre più donne al vertice. E che ogni donna che arriva in un incarico di potere mantenga la propria personalità, senza cercare di adeguarsi a un modello di leadership maschile”.
Un passo in questa direzione è stato fatto dal Consiglio Regionale del Veneto che il giorno 8 febbraio 2022 ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all’occupazione femminile stabile e di qualità”.
Concretamente si tratta di agevolazioni da corrispondere alle imprese inserite nella lista delle attività “virtuose” nei confronti delle donne: tutte le iniziative per conciliare tempi di vita e di lavoro vengono valutati positivamente, la tutela della maternità così come se un’azienda assume donne vittime di violenza. Vengono assegnate maggiori sanzioni nel caso di molestie, di sfruttamento e di dimissioni “in bianco”. Verrà poi istituito uno «Sportello Donna» per agevolare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro con l’obiettivo finale di ridurre il distacco in busta paga tra uomini e donne, attualmente al 3,7% nel settore pubblico e addirittura 20,7% nel privato: una differenza dovuta anche ad una mancanza di condivisione dei compiti di cura e accudimento dei figli e da carriere bloccate da part-time involontario (cioè non richiesto dalla lavoratrice ma proposto come condizione contrattuale dal datore di lavoro).
Condividiamo https://www.yo#posso essere quello che voglio la campagna che UNICEF Italia rilancia per la promozione della parità di genere a tutti i livelli, un messaggio di speranza per tutte le donne.
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8 Marzo 2022
INSIEME CON TUTTE LE DONNE CHE SI OPPONGONO ALLA GUERRA E COSTRUISCONO UN FUTURO DI PACE

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